Abbiamo aspettato fino all'ultimo perchè non volevamo crederci, ma ora è ufficiale: il sostituto di Raikkonen in Lotus sarà il suo connazionale Heikki Kovalainen. Nella mattinata di ieri Eric Boullier aveva dichiarato che il nome di Kovalainen era inserito nella lista dei candidati, soprattutto dopo l'impossibilità di garantirsi i servigi di Hulkenberg e Maldonado, bloccati dai rispettivi team.

Il team manager della Lotus aveva anche precisato che se si fosse trattato di una gara a metà stagione, il posto sarebbe stato sicuramente di Davide Valsecchi ma, di fronte alla necessità di marcare punti importanti per il campionato costruttori, un pilota più esperto ed abituato ai piani alti avrebbe fornito più garanzie.

La domanda che sorge spontanea è: quali garanzie può fornire un pilota che dal 2010 è abituato a lottare per le posizioni di rincalzo e che sostanzialmente è fermo da un anno? Il finlandese quest'anno ha preso parte a 5 weekend con la Catehram, scendendo in pista nella prima sessione di prove libere in Bahrain, Spagna, Belgio, Italia e Giappone.

Dalla sua ci sono senza dubbio tanti GP alle spalle ed un lontano passato in McLaren: due stagioni durante le quali ottenne la miseria di due piazzamenti a podio ed una vittoria in Ungheria frutto dell'esplosione del motore di Massa a tre giri dalla fine e di una foratura patita da Hamilton qualche giro prima. Della E21 e delle procedure della Lotus non conosce nulla, a differenza di Valsecchi che lavora con il team da un anno, ma a quanto pare per Bouiller e soci questo basta.

Dopo un anno di illusioni, Davide resta dunque a piedi. Viene da chiedersi a cosa serva firmare contratti se, in qualsiasi momento, possono essere disattesi senza alcuna remora. Ma soprattutto si sollevano pesanti nubi sul management che lo gestisce, portandolo a siglare un accordo che avrebbe previsto il pagamento di un cospicuo gettone (si parla di 1,2 milioni di €) per avere accesso ad un programma di test con una monoposto vecchia di 2 anni e fare bella presenza nel box senza alcuna garanzia di salire in macchina nemmeno in caso di necessità estrema.

Capiamo il desiderio di coronare un sogno, ma da qui in poi la carriera di Davide potrebbe essere segnata dall'etichetta di simpatico pilota pagante quando, in realtà, meriterebbe molto di più...