14/05/2013 » Formula 1
Matteo Lupi - ( twitt @japanpower81 )
"From Canada changes to be made to bring back 2 to
3 stops. Some structural changes combining elements 2012 and 2013
products. Changes made in interests of sport."
Con questo messaggio rilasciato sul suo profilo twitter pochi minuti fa, Paul Hembery ha confermato l'indiscrezione che circolava da domenica: la Pirelli
fornirà gomme di nuova costruzione a partire dal GP del Canada. A dire
il vero non si tratterà di un'innovazione, ma piuttosto di un ritorno al
passato: la nuova generazione di coperture avrà una carcassa in
kevlar anzichè in acciaio per scongiurare fenomeni di delaminazione come
quelli verificatisi negli ultimi due weekend ai danni di Hamilton,
Massa e di Resta.
La costruzione in kevlar, infatti, seppur più
costosa, garantisce un minor assorbimento di calore dall'asfalto
consentendo al pneumatico un ciclo di vita più ampio ed evita che, in
presenza di eventuali tagli, il battistrada finisca per distruggersi
staccandosi completamente.
C'è chi comunque storce il
naso. Un simile cambio nella filosofia costruttiva comporterà
indubbiamente uno stravolgimento prestazionale a danno di chi ha
già trovato una chiave per interpretare le gomme introdotte
quest'inverno, leggasi Lotus e Ferrari. I due team hanno
progettato le rispettive vetture concentrandosi particolarmente
sull'accoppiamento tra sospensioni e pneumatici ottenendo bassissimi
livelli di usura, a differenza di Red Bull e Mercedes, con il team Campione del Mondo in carica particolarmente critico nei confronti della Pirelli.
Il patron Dietrich Mateschitz, all'indomani del weekend di Barcellona, ha infatti rilasciato parole al veleno: "La F1 non è più automobilismo, ormai si pensa solo a gestire le gomme". Alle dichiarazioni del boss della Red Bull hanno fatto da contraltare le parole del team principal Lotus, Eric Boullier: "Che faccia piacere o no, la situazione è questa: tutti abbiamo le
stesse gomme. Il problema non sono gli pneumatici: sta ai team
farli lavorare al meglio. Alla Pirelli è stato chiesto di fare gomme che
durassero 20 giri ed è quello che hanno fatto."
Si fa
francamente fatica a giudicare come totalmente privo di interesse
l'intervento di Mateschitz: i tempi ed i modi tradiscono una palese
frustrazione per un risultato ben al di sotto delle aspettative. Seppure Sebastian Vettel
sia tutt'ora al comando della classifica Mondiale, la RB9 non sta
viaggiando a suon di risultati come negli anni scorsi, basti pensare che
nel 2011, proprio in occasione del weekend spagnolo, il tedesco ottenne
la vittoria fermandosi ai box 4 volte, tante quante ne ha effettuate
domenica, le stesse che sono servite ad Alonso per vincere il GP.
In ogni caso, la Pirelli ha deciso di compiere questo passo per evitare
una ripercussione sulla propria immagine cercando di limitare vistosi
cedimenti, ma la mente non può non tornare alle parole di Michael Schumacher
che già nel corso del 2012 si era lamentato della filosofia di questa
F1 improntata sulla gestione del consumo delle gomme piuttosto che sulla
ricerca della massima prestazione: il tema era il medesimo ma,
nonostante 7 titoli mondiali sulle spalle, il tedesco venne tacciato di
incompetenza, bollando il suo sfogo come il piagnisteo intimo di un
pilota finito, mentre ora, per qualcuno, la reazione è diversa.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli
"Il nostro obiettivo è offrire ai Team nuovi pneumatici che presentino le caratteristiche di stabilità del range 2012 e le prestazioni del 2013. E' tradizione Pirelli apportare, in maniera rapida, miglioramenti ai nostri prodotti, quando necessario. In questo caso abbiamo deciso di introdurre una ulteriore evoluzione dei nostri P Zero poichè i quattro pit-stop del Gran premio di Spagna sono stati eccessivi. Un tale numero di soste si è verificato soltanto una volta, dal nostro rientro in Formula Uno nel 2011. Nel dettaglio, i cambiamenti che apporteremo comporteranno un minore stress alle mescole, con l'effetto di ridurre il consumo e il numero delle soste. I test invernali sono stati insufficienti a raccogliere i dati necessari per uno sviluppo soddisfacente del range 2013, con la conseguenza di aver progettato delle coperture troppo orientate alla prestazione. Appena ce ne siamo resi conto, abbiamo iniziato a studiare delle soluzioni alternative. Val la pena sottolineare che i test invernali, come sono attualmente pensati, non permettono di provare gli pneumatici nelle stesse condizioni di gara, soprattutto a causa delle basse temperature. Inoltre, il numero di tali test è eccessivamente limitato. Anche i Team stanno chiedendo di avere test più lunghi e in luoghi più adatti. Tali limitazioni ci hanno costretto a uno sviluppo delle gomme 2013 sulla base di simulazioni che, per quanto accurate, sono state comunque insufficienti, soprattutto a causa dell'aumentata velocità delle vetture di quest'anno (fino a 3 secondi al giro). Lavoreremo, inoltre, per eliminare le delaminazioni causate dai detriti in pista. Il fenomeno della delaminazione non mette a rischio la sicurezza delle vetture, ma anzi assicura ai piloti la possibilità di completare il giro e rientrare in modo sicuro ai box per il cambio della copertura danneggiata. La delaminazione, infatti, consiste nella perdita del battistrada ma non comporta un danneggiamento della struttura della gomma. Il nostro obiettivo è eliminare le delaminazioni, garantendo ai piloti la stessa sicurezza offerta dagli pneumatici attuali. Desidero, in ultimo, ringraziare tutti i Team per il loro continuo e valido supporto e per la collaborazione che ci stanno dando nell'identificare il corretto compromesso tra la pura velocità, che è nel DNA di Pirelli, e una riduzione delle soste".
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