Il Gran Premio d'Italia dal Punto di vista degli pneumatici

09/09/2011 » Formula 1 Redazione
Con oltre l'80% del giro a tutto gas, Monza è nota come il tempio della velocità. Nessun luogo poteva quindi essere più indicato per il lancio da parte di Pirelli del primo pneumatico stradale derivato direttamente dalla Formula Uno. Tra gli ospiti intervenuti alla presentazione del P Zero Silver, svoltasi nello spettacolare Hangar Bicocca nei pressi della sede Pirelli a Milano, anche il pilota della Vodafone McLaren Mercedes Jenson Button e il Team Principal della Ferrari Stefano Domenicali.

"Penso che gli pneumatici siano cruciali per le prestazioni di una macchina", ha detto Button nel corso dell'evento. "Personalmente, ritengo che Pirelli abbia fatto un ottimo lavoro, riuscendo a portare così tanti tipi di pneumatici che lavorano in tante diverse situazioni. È fantastico lavorare con Pirelli e mi piace il rapporto che abbiamo instaurato. Quest'anno il campionato è decisamente più divertente. Se si considera la quantità di sorpassi che abbiamo oggi, è chiaro che non si devono solo al Drag Reduction System e al KERS, molto dipende dagli pneumatici. La Formula Uno adesso sta vivendo un gran momento: il più competitivo da quando sono entrato a far parte dello sport."

Sicuramente quest'anno i 5.793 chilometri del circuito di Monza saranno ancora più veloci in qualifica grazie all'ampia zona del DRS, che equivale al 74% del giro. Con il crescere della velocità, aumenta l'energia trasmessa attraverso gli pneumatici, chiamati a un super lavoro. Ma ecco ciò che accade alle gomme durante un giro tipo a Monza.

Il circuito
Dopo aver preso velocità, i piloti frenano in modo deciso per la prima curva, la Variante del Rettifilo, con un taglio di 250 km/h in circa tre secondi. I piloti viaggiano a oltre 300 chilometri orari su un asfalto irregolare che rende complesso mantenere la traiettoria ideale in frenata. L'energia dissipata aiuta a massimizzare il grip disponibile, ma genera temperature sulla superficie degli pneumatici che raggiungono i 150 gradi centigradi.

Una delle curve chiave, oltre che un buon posto per i sorpassi, è la Roggia. Posta in traiettoria ideale, le monoposto sfruttano molto i cordioli generando un enorme stress sulla carcassa di ciascun pneumatico. Anche se dall'esterno può sembrare non così drammatico, in realtà i piloti e le macchine sentono l'impatto. La struttura interna degli pneumatici è particolarmente rigida, riducendo così il rischio di deriva laterale e assicurando la massima precisione di guida.

Un'altra sezione celebre del tracciato è la Variante Ascari: una sequenza di curve ad alta velocità ad alto tasso di emozione. Lo pneumatico determina l'appoggio ottimale in entrata per migliorare la direzionalità e la quantità di grip che può generare nelle curve in progressione. In uscita, il grip offerto soprattutto dalla mescola soft garantisce la massima trazione per scaricare la potenza combinata di KERS e motore.

Arrivando alla Parabolica, i piloti scalano in terza marcia per affrontare questo lungo curvone a destra che segna la fine del giro. Le monoposto tendono, qui, a scivolare verso l'esterno: lo scarso grip aerodinamico obbliga i piloti a lavorare molto di acceleratore e sterzo per mantenere la traiettoria ideale. Poi, si spinge di nuovo sull'acceleratore e si arriva sul rettilineo principale in settima marcia, fino a un picco di 330 km/h.

Pneumatici Pirelli P Zero Silver
Gli pneumatici Pirelli P Zero Silver, disponibili in edizione limitata dalla primavera 2012, proseguono la tradizione dell'azienda italiana di utilizzare quanto imparato nelle corse a vantaggio degli automobilisti.

Il P Zero Silver è la mescola dura nella gamma degli pneumatici Pirelli di Formula Uno, e combina prestazioni e durata, valori che contraddistinguono in nuovo P Zero Silver per sportive stradali high-performance. Il P Zero Silver entrerà a far parte della gamma P Zero, consolidando la posizione di Pirelli come leader mondiale nel segmento Ultra High Performance.

Il P Zero Silver condivide lo stesso processo di modelling degli pneumatici Pirelli di Formula Uno, utilizzando le più moderne simulazioni matematiche per finalizzare il design degli pneumatici in un'ampia gamma di condizioni stradali.

Il nuovo pneumatico condivide anche la stessa tecnologia di ricerca e sviluppo per mescola e costruzione degli pneumatici di Formula Uno. In particolare, il P Zero Silver sarà prodotto utilizzando l'ultimissima tecnologia MIRS (Modular Integrated Robotised System) negli impianti Pirelli di Settimo Torinese: il centro ricerche in cui tutte le attuali mescole di Formula Uno vengono sviluppate, prima di essere messe in produzione nella struttura di Izmit, in Turchia.

Pirelli a Milano
Pirelli ha la sua sede a Milano, a circa mezz'ora da Monza, sin dalla sua da quando Giovanni Battista Pirelli fondò l'azienda nel 1872. Il costruttore di pneumatici spostò il suo quartier generale nella sede attuale, nell'area della Bicocca, nel 1907.

Gli edifici dell'azienda erano ospitati all'intermo della 'Cittadella Pirelli' in viale Sarca, che ricorda una vecchia fortezza, come si può vedere ancora oggi. Alla fine degli anni 30, l'azienda raggiunse le sue massime dimensioni e nel 1950 contava oltre 12.000 dipendenti. Era un vero villaggio, che aveva persino la sua ferrovia per trasportare i prodotti tra i vari capannoni.

I nuovi metodi di produzione degli pneumatici e la realizzazione, nel 1957, di una centrale elettrica in loco, resero indispensabile la costruzione di una torre di raffreddamento, che subito divenne un potente simbolo della presenza industriale di Pirelli a Milano e in tutta Italia, ma non solo.

Nel 1962 un incendio distrusse una parte della fabbrica, e con l'arrivo dell'automazione nuovi siti, più consoni alle moderne tecniche produttive, furono inaugurati. Negli anni 70 e 80, la fabbrica milanese entrò in un'epoca di ridimensionamento e fu quindi chiara la necessità di prendere decisioni drastiche.

Il 26 aprile 1985, iniziarono i lavori sul "Progetto Bicocca": gli edifici della vecchia fabbrica furono abbattuti e fu creato un nuovo e moderno centro di ricerca e sviluppo. Un totale di 20 architetti da diversi Paesi, persino da Giappone e Stati Uniti d'America, contribuirono al progetto, dando nuovamente a Pirelli un quartier generale stupendo. Proprio all'interno di questo cuore high-tech, alla fine dello scorso anno è nato il programma Pirelli Formula Uno..

Ma non tutti i vecchi edifici furono abbattuti: la simbolica torre di raffreddamento alta 46 metri fu inglobata nella sede principale della Pirell e ora ospita sale riunioni e uffici: un'anima spettacolare che simbolizza il passato di Pirelli che incontra il suo presente ad alto numero di ottani.

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