GP Ungheria, Gara: Trionfa Webber, ma la Ferrari c'è

01/08/2010 » Formula 1 Massimo Caliendo
E' un Mark Webber trionfatore nel Gran Premio d'Ungheria l'ultima immagine della Formula 1 prima della pausa estiva: nel tortuoso circuito dell'Hungaroring, il pilota australiano della Red Bull ha portato a casa la quarta vittoria stagionale, più di chiunque altro, sovvertendo il pronostico della vigilia che lo vedeva comprimario alle spalle di un imprendibile Vettel.

Proprio Vettel, terzo sul traguardo, è il più deluso del gruppo, dopo essere stato protagonista di una partenza bruciante, che gli aveva tranquillamente dato modo di prendere il largo sugli inseguitori e portare fino ad oltre undici secondi e mezzo in soli quindici giri di gara.
La sua galoppata trionfale lo vedeva anche messo al sicuro dallo stesso Webber, che complice la pista molto sporca fuori traiettoria aveva dovuto cedere la seconda piazza ad un Fernando Alonso neanche lontanamente in grado di tenere il passo di Vettel.

SCOMPIGLIO SAFETY CAR Proprio quando tutto sembra girare per il meglio, sembra che ancora la fortuna voglia dare una mano a Vettel: nel corso del quindicesimo passaggio, infatti, i commissari di gara devono richiedere l'intervento della Safety Car per rimuovere un pezzo di alettone anteriore della Force India di Liuzzi rimasto pericolosamente in traiettoria.

La chiamata della Safety Car arriva nell'ultimo momento utile per Vettel, che tagliando il cordolo della corsia d'entrata riesce a infilarsi in pit-lane con tempismo perfetto.

Così fanno molti altri piloti, comprese le due Ferrari di Alonso e Massa e buona parte degli inseguitori. Le fasi concitate, però, si risolvono in due momenti di altissima tensione: il primo, in ordine cronologico, avviene in casa Mercedes, dove Rosberg viene lasciato ripartire con la gomma posteriore destra non avvitata.

Lo pneumatico così viaggia tra le decine di meccanici schierati per i pit-stop, colpendone uno alla Williams (per lui trasporto in ambulanza in ospedale per medicare la spalla sinistra contusa). Sopratutto, la situazione di caos si riflette alla Renault, dove il capo-meccanico lascia ripartire Kubica dal suo pit-stop non accorgendosi del transito ad incrocio di Adrian Sutil, in ingresso nella propria piazzola proprio davanti a quella della scuderia Francese.

L'urto tra i due, particolarmente violento, costringe entrambi al ritiro: Sutil dovrà fermarsi immediatamente, causa sospensione piegata, mentre Kubica, rientrato nonostante tutto in pista e punito anche con uno stop and go, si fermerà pochi giri dopo anche lui con un problema alla sospensione.

In testa alla gara, dietro la Safety Car, si piazza intanto Mark Webber: l'australiano, in controtendenza rispetto agli avversari, decide di non cambiare gomme, mantenendosi con la mescola più morbida. Dietro di lui si accodano Vettel, Alonso e Massa, con lo spagnolo che nel giro dei pit-stop ha così perso la seconda posizione guadagnata in partenza.

Proprio quando le condizioni ideali per la galoppata delle Red Bull sembrano ricreate ad hoc, è Vettel a cadere in errore: per favorire la leadership del compagno di squadra, il tedesco infrangerà la distanza minima da tenere in regime di Safety Car, meritandosi un drive trough.

Ancora via libera per Alonso, quindi, che dopo il passaggio a velocità controllata nei box di Vettel si trova unico inseguitore di Webber: Massa, invece, in soli tre giri subirà già un distacco dal tedesco che non gli permetterà di agguantare il podio.

Davanti, Webber a suon di giri veloci incrementa sempre di più il suo vantaggio rimanendo con gomme morbide: il suo stile di guida pulito gli permetterà di fare ben quarantatré giri prima del pit-stop, quando avrà accumulato un vantaggio tale da essere già imprendibile per Alonso.

L'australiano volerà così in prima posizione fino al traguardo, con Alonso e Vettel staccati di oltre venti secondi e impegnati in un duello solo accennato nel finale di gara. Quarto posto per Massa, apparso leggermente in difficoltà rispetto ai diretti avversari.

SPARISCE LA MCLAREN Avversari che, ancora più che ad Hockenheim, non vengono rappresentati dalla McLaren: la scuderia di Woking deve fare i conti col ritiro di Hamilton al ventiquattresimo giro, quando l'inglese era riuscito a saltare davanti alla Ferrari di Massa. Button, invece, non fa meglio dell'ottava posizione, ad un giro di ritardo da Webber.

L'inglese non è praticamente mai stato in gara, sempre costretto in un trenino guidato dal russo Vitaly Petrov (ottimo quinto oggi). A punti anche la Williams, con Hulkenberg che fa coppia col collega debuttante della Renault e si porta a casa un sesto posto che vale l'ultima posizione dei piloti a pieni giri.

Punti iridati anche per la Sauber, che piazza due macchine in Top Ten con de la Rosa settimo e Kobayashi (partito ultimo!) addirittura nono.

Spettacolare il duello per la decima posizione: un Rubens Barrichello ultimo a fermarsi ai box è stato protagonista di una bellissima battaglia con l'ex-compagno di squadra Micahel Schumacher, non apparso particolarmente corretto nello stringere millimetricamente contro il muro il brasiliano.

Solo pochi centimetri hanno impedito che la manovra di difesa di Schumacher non abbia innescato un incidente pericolosissimo nel rettilineo principale: un'eventualità che sarà investigata dai commissari in queste ore per decidere se prendere dei provvedimenti nei confronti del sette volte campione del mondo.

Schumacher ha comunque chiuso la gara undicesimo, davanti a Buemi, Liuzzi e alle Lotus di Kovalainen e Trulli, con quest'ultimi che però lamentano già tre giri di ritardo su Webber. Distacchi ancora maggiori per Glock, sedicesimo davanti a Senna, Di Grassi e Yamamoto.

Ai ritiri già citati di Hamilton, per problema tecnico, e di Kubica, Rosberg e Sutil per incidente, si aggiunge lo stop, dopo soli quattordici giri, per la Toro Rosso di Alguersuari, fuori per un guasto al motore.

LE CLASSIFICHE Con i risultati di oggi, Hamilton e la McLaren perdono la testa delle classifiche mondiali: tra i piloti, il successo all'Hungaroring lancia in testa Mark Webber, a 161 punti davanti ad Hamilton, fermo a 157, e Vettel, a 151. Il brutto week-end di Button consente comunque al campione del mondo in carica di rimanere in quarta posizione, a 147 punti, con sei di vantaggio su Alonso.

Massa, invece, scavalca Rosberg e Kubica (entrambi ritirati oggi) e si porta in sesta posizione a 97 punti, tre in più del pilota Mercedes e quattro in più del pilota della Renault.

Tra i costruttori, la Red Bull scavalca la McLaren toccando quota 312: le frecce d'argento scalano in seconda posizione a 304 davanti a Ferrari (238), Mercedes (132) e Renault (106).

Con l'appassionante Gran Premio odierno, la Formula 1 saluta i propri fan e va in ferie per tre week-end: l'appuntamento è per il 27 Agosto, quando nella mattinata torneranno a riaccendersi i motori nello splendido circuito di Spa-Francorchamps per le prime prove libere. Qualifiche e gara nei giorni successivi, 28 e 29 Agosto.

GP Ungheria, Budapest, Gara:

1. Webber - Red Bull-Renault 1h41:05.571
2. Alonso - Ferrari + 17.821
3. Vettel - Red Bull-Renault + 19.252
4. Massa - Ferrari + 27.474
5. Petrov - Renault + 1:13.100
6. Hulkenberg - Williams-Cosworth + 1:16.700
7. De la Rosa - Sauber-Ferrari + 1 lap
8. Button - McLaren-Mercedes + 1 lap
9. Kobayashi - Sauber-Ferrari + 1 lap
10. Barrichello - Williams-Cosworth + 1 lap
11. Schumacher - Mercedes + 1 lap
12. Buemi - Toro Rosso-Ferrari + 1 lap
13. Liuzzi - Force India-Mercedes + 1 lap
14. Kovalainen - Lotus-Cosworth + 3 laps
15. Trulli - Lotus-Cosworth + 3 laps
16. Glock - Virgin-Cosworth + 3 laps
17. Senna - HRT-Cosworth + 3 laps
18. Di Grassi - Virgin-Cosworth + 4 laps
19. Yamamoto - HRT-Cosworth + 4 laps

Ritirati

Hamilton McLaren-Mercedes out@lap 25
Kubica Renault out@lap 25
Rosberg Mercedes out@lap 17
Sutil Force India-Mercedes out@lap 17
Alguersuari Toro Rosso-Ferrari out@lap 2

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