11/07/2010 » Formula 1
Massimo Caliendo
Non fosse stato per ritiri e incidenti, sarebbero in testa al mondiale indisturbati: Sebastian Vettel e Mark webber, rispettivamente terzo e quarto in graduatoria e padroni assoluti della prima fila anche per il Gran Premio di oggi (per la quinta volta in stagione) sono senz'altro i favoriti nella disputa del titolo di campione 2010.
Se si può discutere sul loro palmares, l'età, o anche solo sulle loro qualità di piloti, è invece innegabile che la loro monoposto sia su un livello superiore rispetto al resto del gruppo.
Quando la rivalità viene a mancare dall'esterno, però, in casa Red Bull non si riesce comunque a dormire tranquilli: l'esito delle qualifiche, infatti, per tutti è stata solo l'ennesima dimostrazione di supremazia, per altri, all'interno della squadra, la prova determinante di chi sia il vero favorito in casa Horner.
Tutto comincia dalla mattinata di sabato, quando Vettel segna il miglior tempo (+0.034 su Webber) e, poco dopo, vede collassare l'alettone anteriore di nuova generazione che Adrian Newey ha disegnato apposta per il Gran Premio d'Inghilterra. Così a ridosso del week-end di gara, però, che ne esistono solo due copie, montate sulle due monoposto.
Quella di Vettel va irreparabilmente danneggiata al termine delle prove libere, lasciando la squadra con un solo alettone "nuovo" e due piloti che scalpitano per la leadership.
"Continueremo a supportare entrambi i piloti nel modo migliore e più onesto che possiamo", ripete Horner ai microfoni della BBC che, delusa dalle prestazioni dei beniamini locali, si tuffa sulla polemica. L'alettone di nuova generazione viene smontato dalla monoposto di Webber e consegnato a Vettel perché "tanto non fa differenza", afferma sempre Horner. Intanto, alla fine delle qualifiche, il divario è aumentato dai trentaquattro millesimi della mattinata e ha superato il decimo di ritardo.
Un'onta per Webber, che sceso dall'auto usa tutta la retorica possibile: "Sono sicuro che la squadra sia molto felice del risultato".
"Non preferiamo Sebastian o Mark", tenta di spiegare Horner, "abbiamo solo valutato chi dei due avesse avuto il miglior progresso con l'ala nuova e abbiamo preso una decisione, una difficile decisione".
Horner se ne torna nei box dopo l'intervista: i maligni dicono che corre a convincere Webber di ciò che a malapena è riuscito a spiegare davanti ai microfoni. Tutti gli altri, scrutano la prima curva di domani: dalla Turchia a Silverstone, il piatto della vendetta potrebbe essere pronto per essere servito.
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