13/03/2015 » Formula 1
Matteo Lupi - ( twitt: @japanpower81 )
Con i primi turni di prove libere sull'Albert Park di Melbourne si è finalmente aperto il Mondiale di F1. I mesi invernali, serviti come banco di prova per le nuove monoposto e per saldare i nuovi rapporti tra team e piloti, hanno dunque lasciato spazio all'azione vera e propria, o forse no... Già perchè non è tutto oro quello che luccica: il Circus è in crisi e l'atmosfera che si respira nel paddock ricorda quella di un campionato locale con un limitato numero di protagonisti ed una serie di comparse atte ad infoltire una griglia sempre più fragile.
Saltata la Caterham a fine 2014, sembrava che anche la Marussia fosse destinata al fallimento, ma l'arrivo di alcuni nuovi investitori ed il cospicuo contributo di Bernie Ecclestone hanno evitato il peggio, consentendo al team di iscriversi al campionato sotto le insegne della Manor. In un primo momento si era pensato ad un tentativo disperato per recuperare i proventi distribuiti dalla FOM per i risultati della scorsa stagione, culminati con il nono posto del povero Jules Bianchi a Montecarlo, poi è arrivato l'annuncio dell'ingaggio di Will Stevens come primo pilota e la situazione sembrava potersi delineare in modo diverso. Il passo successivo è stato quello di spedire il materiale in Australia e dotare le vecchie MR03 di un musetto che rispettasse il nuovo regolamento: sulle monoposto è quindi comparsa un'inedita prolunga della scocca a cui è stata fissata la configurazione 2015. L'ultimo tassello riguardava l'ingaggio di un secondo pilota che potesse garantire un ingresso di liquidità: Roberto Merhi ha accettato di prestarsi ad un'apparizione spot in occasione del weekend inaugurale in attesa di trovare i necessari sostegni economici. Tutto pronto dunque...No, perchè dopo le verifiche tecniche, il castello è crollato miseramente: manca il software per permettere di gestire le vetture e nell'epoca dell'elettronica applicata alle corse non è un problema di secondaria importanza. Le MR03B restano dunque ai box e non si sa quando potranno prendere la via della pista: sollecitato a dovere, l'amministratore delegato Graeme Lowdon, si è lasciato scappare che in realtà problemi sarebbero più di uno...
Non bastasse la figura barbina della Manor/Marussia la vigilia è stata scossa dal caso Van Der Garde. L'olandese, tester fin dallo scorso anno, è in possesso di un regolare contratto con la Sauber in qualità di titolare per il 2015, ma come se niente fosse, il team ha da tempo stretto accordi con Marcus Ericsson e Felipe Nasr forti di munifici sponsor. Tre diversi tribunali si sono già pronunciati sulla vicenda dando piena ragione all'olandese e sbriciolando le assurde giustificazioni portate da Monisha Kaltenborn e soci, secondo i quali sarebbe un rischio per tutti mettere in macchina un pilota che non ha mai avuto modo di testare la vettura (peccato diventi prassi consolidata in caso di necessità...). Di fronte al pronunciamento del tribunale della Suprema Corte di Victoria, la squadra ha giocato l'ultima disperata carta, facendo notare che Van der Garde non è in possesso della superlicenza, ma anche in questo caso ha dovuto piegarsi all'indiscutibilità dell'iter necessario alla concessione: la FIA ha confermato che la richiesta deve essere effettuata da parte del team stesso tramite la federazione nazionale olandese che, ovviamente, si è espressa garantendo piena disponibilità. Nel turno mattutino le due C34 sono così rimaste ferme ai box su consiglio dei legali per evitare un possibile sequestro dei beni e scongiurare il rischio di arresto della Kaltenborn per vilipendio alla Corte.
Sul Mondiale pesa poi la situazione della Force India, riuscita in extremis a completare il montaggio della seconda monoposto dopo le gravi difficoltà di natura economica che hanno messo in dubbio la partecipazione al weekend.
In questo contesto a tinte più che fosche, il risultato sportivo passa forse in secondo piano, anche perchè le ostilità si sono aperte esattamente come si erano chiuse a fine 2014, vale a dire con una Mercedes straripante forte degli oltre 7 decimi di vantaggio sul più diretto degli inseguitori ottenuti da Nico Rosberg. Il tedesco ha vinto il primo round con Hamilton, regolandolo in entrambe le sessioni e dichiarando a fine giornata che il suo assetto non è ancora ottimale...
Entusiasmo in casa Ferrari per il terzo tempo ottenuto da Vettel: il quattro volte campione del Mondo si è espresso positivamente sull'affidabilità della SF15-T riconoscendo comunque l'importante vantaggio delle Frecce d'argento. Il passo della Rossa è sembrato migliore rispetto a quello di Williams e Red Bull anche alla luce di un miglior consumo delle coperture Pirelli. Il quarto tempo restituisce un Kimi Raikkonen decisamente in palla rispetto a quello apatico ed incostante del 2014: il finlandese si è reso protagonista di un ottimo long run riuscendo a segnare tempi interessanti nel finale nonostante i parecchi chilometri percorsi dal treno di gomme soft.
Quinto tempo per la Williams di Bottas mentre peggio è andata a Massa colpito da noie alla power-unit: il brasiliano è rimasto ai box per tutta la seconda sessione con i meccanici impegnati nella sostituzione. Stessa sorte è toccata a Ricciardo che ha visto dunque iniziare nel peggiore dei modi il weekend del GP di casa.
Danil Kvyat ha vinto il duello con Carlos Sainz Jr. riuscendo a mettere la sua Red Bull davanti alla cugina Toro Rosso, ma pesa il distacco di oltre 2 secondi maturato dalla vetta.
La top ten si completa dunque con le Lotus di Maldonado e Grosjean e con la Force India di Hulkenberg, mentre in Mclaren è ancora buio pesto: Button è tredicesimo a quasi 4 secondi mentre Magnussen ha messo assieme solo 4 passaggi dopo aver rotto una sospensione nel corso di un'uscita.
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