11/12/2014 » Formula 1
Matteo Lupi - ( twitt: @japanpower81 )
Dopo un lunghissimo tira e molla iniziato parecchi mesi fa, "quel che resta della gloriosa Mclaren" ha ufficializzato la coppia di piloti che guideranno la Mp4/30 motorizzata Honda nella prossima stagione. Se era ormai scontato l'arrivo di Fernando Alonso, ha destato parecchia suspance la scelta del secondo nome: quando sembrava ormai destinato ad abbandonare la Formula 1, nonostante una stagione ad altissimo livello, Jenson Button ha vinto la battaglia interna con Kevin Magnussen ed è riuscito a prolungare la sua carriera nel Circus.
Si tratta di una scelta logica: l'inglese può vantare un'esperienza di 15 anni e, in un contesto talmente delicato come quello che vedrà il debutto della nuova motorizzazione nipponica, avere capacità da mettere al servizio della squadra non sarà cosa da poco. Ciò che non è logico ed accettabile è che si sia arrivati a metà dicembre per stabilire una cosa che doveva essere chiara parecchi mesi fa ed a farne le spese sarà proprio Magnussen, gettato nella mischia ad inizio stagione ed autore di ottime performace alla luce della sua giovanissima età. Il futuro del giovane danese è un'incognita: il ruolo di tester e riserva è ovviamente un palliativo e non va trascurata la presenza in squadra di Stoffel Vandoorne, vice campione GP2 e dotato di un discreto talento. In tempi recenti solo Grosjean ha avuto la capacità di risorgere dopo essere stato bruciato dalla F1 alla sua prima apparizione: che ne sarà di lui?
E' francamente grottesco che una squadra di primissimo livello quale è stata la Mclaren fino a due stagioni fa, sia piombata in una crisi talmente profonda da obnubilare le considerazioni del management: il sunto di questa vicenda è che Button ha mantenuto il sedile solo perchè Magnussen non ha trovato sponsor che potessero sostenere la sua carriera. Se la Lego, connazionale del figlio di Jan, avesse staccato il cospicuo assegno richiesto da Ron Dennis probabilmente ci troveremmo di fronte ad una storia diversa...
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