27/07/2014 » Formula 1
Matteo Lupi - ( twitt: @japanpower81 )
Pazzesco! Non troviamo altre parole per descriver il GP d'Ungheria. Quella che si è disputata oggi sul tracciato alle porte di Budapest passerà alla storia come una delle gare più belle della F.1 recente: sorpassi, incidenti, duelli ruota a ruota e rimonte fenomenali. Prima su tutte quella di Daniel Ricciardo che con una strategia diversa rispetto a quella di tutti gli altri è venuto a trovarsi nel finale con un set di gomme nuove e, a suon di giri veloci ha raggiunto e sorpassato prima Hamilton e poi Alonso, involandosi verso il secondo successo della sua carriera quando mancavano solo 3 giri alla bandiera a scacchi. Alonso dal canto suo, ha disputato una gara memorabile riuscendo a restare al comando per gran parte dei 70 giri in programma con una vettura decisamente inferiore a quella dei suoi avversari, tanto da tagliare il traguardo esultando come se avesse vinto. Epica e storica è stata anche la rimonta di Lewis Hamilton, grandioso nel recuperare 18 posizioni dopo aver preso il via dalla pit-lane ed essere finito fuori alla seconda curva.
A rendere tutto possibile è stata la pioggia che è caduta nelle ore che hanno preceduto il via costringendo tutti a partire con le intermedie. Allo spegnersi del semaforo il poleman, Nico Rosberg, ha fatto valere la sua forza balzando immediatamente al comando mentre Vettel e Bottas battagliavano per la piazza d'onore. Quando sembrava che il biondino potesse involarsi per l'ennesima cavalcata della stagione ed ampliare il suo margine in cima alla classifica è arrivato l'incidente di Ericsson che ha perso il controllo della sua Caterham nel corso di un duello, andando ad impattare violentemente sulle barriere per poi fermarsi in mezzo alla pista. Safety Car e tutti ai box, tranne Rosberg, Vettel, Bottas ed Alonso che erano già transitati sul traguardo, dovendo aspettare un giro in più per rientrare e montare le slick.
L'episodio ha regalato i primi secondi di gioia ad Hamilton che ha visto azzerarsi in un baleno il distacco di circa trenta secondi maturato nei confronti del compagno/rivale.
Quando la Safety Car riprende la via della pit-lane al comando c'è Ricciardo seguito da Button che ha deciso di rimanere sulle intermedie: è la decisione che condanna la sua gara perchè, a dispetto di quanto ipotizzato, di pioggia non ne cadrà più.
Giusto lo spazio di qualche tornata ed è Perez a richiedere l'intervento della vettura di sicurezza andando in testacoda in uscita dall'ultima curva e distruggendo la sua Force India sul muretto box. A quel punto la Mercedes beffa mandando fuori i suoi meccanici, ma ad abboccare è solo Ricciardo che effettua la sua seconda sosta e rientra nel traffico, dando l'impressione di aver sbagliato strategia. Al comando sale dunque Alonso che si candida come protagonista assoluto iniziando una marcia consistente, staccando il sorprendente Vergne che non fatica a tenersi alle spalle un timoroso Rosberg, mentre Hamilton segue a breve distanza, preceduto da Vettel. Imbottigliato nel traffico il tedesco della Mercedes sceglie dunque di anticipare la sosta piombando a sua volta a metà gruppo. Quando tocca ad Alonso ed Hamilton la classifica non cambia e si arriva dunque alla fase finale con l'asturiano che segue Ricciardo e sembra poter controllare Hamilton, che disubbidisce ad un team order, non fidandosi del team che gli chiede di lasciare strada a Rosberg accreditato di una sosta in più.
Quando Ricciardo imbocca la corsia box per l'ultima sosta Alonso inizia a crederci perchè Hamilton non sembra in grado di impensierirlo ed alla bandiera a scacchi mancano sempre meno giri. Poi è la volta di Rosberg che effettua il pit-stop e si getta all'inseguimento di Raikkonen e Massa a caccia del quarto posto. Il leader del Mondiale è una furia e brucia gli avversari nello spazio di due giri, mentre Ricciardo piomba sulla coppia Alonso-Hamilton come un falco predatore. Mancano 5 passaggi alla bandiera a scacchi e tra i tre non ci sono più di 8 decimi. Prima ci prova Hamilton su Alonso senza fortuna poi è la volta dell'australiano che con una manovra pazzesca all'esterno di curva 2 svernicia l'inglese e si mette in scia al ferrarista aspettando solo il rettilineo principale per avere la meglio anche su di lui. Gli ultimi 3 giri vedono la F14 T resistere agli attacchi della Mercedes di Hamilton che conquista dunque il podio braccato da Rosberg che gli recupera la bellezza di 23 secondi dopo essere rientrato con gomme nuove.
Quinta piazza per Massa la cui strategia a due soste con un secondo stint lunghissimo non ha pagato, mentre Kimi Raikkonen è tornato ad esprimersi su livelli accettabili riportando la sua Ferrari in zona punti davanti a Vettel: il campione del Mondo ha rovinato la sua gara commettendo lo stesso errore di Perez ma riuscendo ad evitare l'impatto con il muretto. Chiudono la zona punti Bottas, Vergne e Button.
La classifica della gara:
01. Daniel Ricciardo - Red Bull-Renault - 1h53'05.058
02. Fernando Alonso - Ferrari - +5.225
03. Lewis Hamilton - Mercedes - +5.857
04. Nico Rosberg - Mercedes - +6.361
05. Felipe Massa - Williams-Mercedes - +29.841
06. Kimi Raikkonen - Ferrari - +31.491
07. Sebastian Vettel - Red Bull-Renault - +40.964
08. Valtteri Bottas - Williams-Mercedes - +41.344
09. Jean-Eric Vergne - Toro Rosso-Renault - +58.527
10. Jenson Button - McLaren-Mercedes - +1'07.280
11. Adrian Sutil - Sauber-Ferrari - +1'08.169
12. Kevin Magnussen - McLaren-Mercedes - +1'18.465
13. Pastor Maldonado - Lotus-Renault - +1'24.024
14. Daniil Kvyat - Toro Rosso-Renault - +1 giro
15. Jules Bianchi - Marussia-Ferrari - +1 giro
16. Max Chilton - Marussia-Ferrari - +1 giro
-- ritirati --
__. Esteban Gutierrez - Sauber-Ferrari
__. Kamui Kobayashi - Caterham-Renault
__. Sergio Perez - Force India-Mercedes
__. Nico Hulkenberg - Force India-Mercedes
__. Romain Grosjean - Lotus-Renault
__. Marcus Ericsson - Caterham-Renault
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