21/04/2010
Redazione (Foto: Vittorio Giordano)
Clemente Ravetto, rarissimo esempio di imprenditore, pilota da corsa ed anche ex magistrato della Repubblica, si è spento domenica 18 aprile nell'ospedale di Borgo Trento a Verona, dov'era stato trasferito dalla sua abitazione di Cavaion Veronese, sulle colline che dominano il Lago di Garda, lasciando sgomenti i tanti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo nel contesto delle sue molteplici attività.
Validissimo sportivo di livello internazionale tra la fine degli anni '50 e i primi anni '70, è stato ucciso da aneurisma che non gli ha lasciato scampo: nativo di Palermo, avrebbe compiuto settantasette anni il prossimo 11 novembre.
Pilota ufficiale Jaguar alla Targa Florio del 1963 e Campione Italiano di Velocità nella categoria Gran Turismo due anni più tardi con la Ferrari GTO (nella foto), gareggiò e vinse a lungo sia in Italia che all'estero, difendendo i colori dell'automobilismo nazionale e siciliano al volante di altre vetture leggendarie della Casa del Cavallino Rampante, come la Le Mans, Dino 206, la P, nonché a bordo dell'Abarth 2000. In seguito, mantenne legami istituzionali con le competizioni automobilistiche, ricoprendo numerosi incarichi in seno alla CSAI, fra cui la presidenza del Collegio dei Probiviri per una decina d'anni, e ricevendo la Stella d'Argento al Merito Sportivo del CONI.
Discendente di una nobile famiglia di origine piemontese, Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta e Cavaliere della Repubblica Italiana, in vita agì da imprenditore illuminato prima della singolare decisione di entrare in magistratura, nella quale rimase fino al compimento del settantacinquesimo anno di età nel 2008, dopo essere stato anche Vice Procuratore della Repubblica di Verona e Giudice di Pace a Rovereto.
Clemente Ravetto, le cui esequie avranno luogo venerdì 23 aprile alle ore 17 nella chiesa parrocchiale del suo paese d'adozione, il grazioso Cavaion, lascia i figli, la moglie Krista, tedesca di Monaco di Baviera, sposata nel 1974, e l'erede Manfredi, venuto al mondo un anno dopo il matrimonio. Quest'ultimo, che ricopre attualmente l'incarico di Direttore Generale della scuderia Hispania Racing Team, impegnata quest'anno per la prima volta nel Campionato del Mondo di F.1, ha appreso della morte del celebre padre mentre si trovava a Shanghai per il Gran Premio di Cina, al termine del quale ha intrapreso un vero e proprio tour de force aereo per rincasare dall'Asia in tempo per il funerale, sfidando le ceneri del vulcano Eyjafjallajökull, facendo tappa a Singapore, Kuala Lumpur, Il Cairo, Francoforte e raggiungendo infine Verona in automobile via Monaco.
Esegui il LOGIN o, se non l'hai ancora fatto, REGISTRATI adesso...