A qualche giorno di distanza dalla strepitosa vittoria con l'Audi, abbiamo
incontrato Dindo Capello per farci raccontare qualcosa in più della 24h Le Mans
2008, una gara che rimarrà negli annali come l'edizione più bella e combattuta
dell'era dei diesel, contesa da Audi e Peugeot.
Lo scorso anno Audi era risultata evidentemente favorita dalla maggiore
esperienza maturata negli anni di vittorie a Le Mans, e aveva il vantaggio di
gareggiare con motorizzazione diesel già da più di un anno, visto che nel 2006
aveva trionfato per la prima volta con una
vettura alimentata a "gasolio".
Quest'anno, invece, la battaglia si preannunciava più aperta che mai. Sentiamo
dunque cosa ci dice Dindo a riguardo...
"Evidentemente, per come erano andate le cose nella LMS, e soprattutto
durante i test pre-24h svoltisi ai primi di giugno sul circuito della Sarthe,
c'era poco
da stare allegri, nel senso che le Peugeot avevano dimostrato di
possedere prestazioni e ritmi di gara che noi non eravamo in grado di sostenere.
Insomma, quando si parla di 4-5 secondi di distacco sul giro vuol dire che
comincia davvero a farsi dura, e lottare per la vittoria diventa impresa ardua".
"Quest'anno, più che di partire alla pari, onestamente ci sentivamo di essere
in svantaggio nei confronti di Peugeot, con solo il minor consumo di carburante
dell'Audi rispetto a loro a nostro favore. Ovviamente non avevamo perso la
speranza di poter lottare per la vittoria, quello mai, anche perché in una gara
di 24h fino alla fine non si può mai essere sicuri di niente, ma certo la
situazione non era paragonabile a quella di 12 mesi fa".
Insomma, per la prima volta dopo tanti anni, escludendo i due in cui Bentley
lanciò la sfida ad Audi (e si trattava pur sempre di una sfida in famiglia), vi
sentivate in svantaggio al cospetto di un concorrente così organizzato e
agguerrito...
"Diciamo di sì. Quest'anno c'era la consapevolezza che sarebbe stata molto
dura battere Peugeot perché (e questo sta alla base di tutto) la loro vettura è
concettualmente più moderna della nostra R10. E' un'auto molto competitiva e si
è dimostrata molto affidabile. E poi, come è ovvio che sia, schieravano
equipaggi di assoluto livello, non dimentichiamolo".
Voi come macchina numero 2 per come sono andate le cose in questi anni; sia
nell'ALMS, che nella stessa sfortunata 24h dello scorso anno dove fino al
momento dell'inconveniente meccanico avevate la gara in pugno... Insomma, vi
sentivate un pò come l'unica freccia a disposizione di Audi per tentare di
rivincere Le Mans? C'era la percezione che se la numero 2 non avesse fatto la
gara perfetta, per Audi ci sarebbero state poche chances di vittoria, o no? E
come equipaggio, come vi siete posti di fronte al "problema" Peugeot?
"Beh, onestamente non tocca a me dire chi fosse l'equipaggio di punta di
Audi, anche perché in una 24h, se schieri tre vetture ci sono buoni motivi. E
cioè che fino alla fine davvero non si può mai sapere come andrà a finire. Basta
appunto vedere la gara dello scorso anno, dove per un banale inconveniente
abbiamo gettato al vento una gara che sembrava già nel cassetto, e perché
comunque in 24h può succedere davvero di tutto, qindi se schieri tre vetture è
perché cerchi di tutelarti sia nei confronti degli inconvenienti meccanici sia
nei confronti di possibili incidenti di gara che possono occorrere alle vetture
in una corsa del genere. E il team si aspetta competitività ovviamente da tutti,
altrimenti non schiererebbe tre auto. Magari con diverse strategie, ma tutti
devono dire la propria. Ci sarà l'equipaggio che parte per spingere al massimo
cercando di lottare alla pari con gli avversari e quello che andrà un pò più di
conserva, cercando di sfruttare magari qualche inconveniente degli altri, ma
alla fine delle 24h, l'importante è che una delle tre vetture finisca davanti a
tutti".
"Noi come equipaggio numero 2 ci sentivamo veloci, e assieme agli ingegneri
abbiamo studiato una strategia molto aggressiva, che in realtà rifletteva la
reale situazione di questa 24h. Concentrazione altissima per tutta la gara,
guida al massimo in tutti i turni e nessun errore. Assolutamente nessun errore
da parte di nessuno. Insomma, sembra più il copione di un film dove tutto deve
essere perfetto, anziché la strategia per una gara di 24h. Io, Alan e Tom, ci
siamo guardati in faccia e ci siamo detti: 'ragazzi, è l'unica possibilità che
abbiamo per vincere. Dobbiamo guidare al massimo, senza risparmiarci e senza
risparmiare la vettura, questa volta non esistono calcoli'".

"Davvero, a pensarci adesso sembra assurdo, ma è proprio così che è andata.
Voglio dire, sembrano cose che si dicono tra amici, perché un conto è pensarle,
ma poi metterle in pratica è tutt'altra cosa. Ci sono fattori indipendenti dal
tuo volere. Puoi pensare a guidare bene, a rimanere concentrato, a dare il
massimo, ma poi l'errore è sempre dietro l'angolo, l'imprevisto ti può sempre
succedere. Specialmente quando tre piloti guidano per 24h una vettura che
viaggia a 340 all'ora su una pista molto veloce e pericolosa, senza fare troppi
calcoli, e con tanti imprevisti, tra i quali mettiamoci anche la pioggia, che
quest'anno ha contribuito a rendere il finale ancora più incerto ed emozionante.
Insomma, ci sono un sacco di dettagli che possono cambiare le carte in tavola da
un momento all'altro. E invece sembra incredibile ma, se vogliamo, quello che ci
è stato tolto lo scorso anno ci è stato ridato con gli interessi quest'anno. Non
tanto per la vittoria, perché questa ce la siamo meritata tutta, e quella
dell'anno scorso è andata, l'abbiamo persa ma anche quella ce la saremmo
meritata. Parlo piuttosto del modo in cui è arrivata, nel senso che dopo tanti
anni di Le Mans, e quindi dopo tanta esperienza, sembra impossibile che tutto
possa andare così liscio. Perché tutto è andato come come nei nostri propositi,
o forse meglio dire come nelle nostre speranze".
Effettivamente, visti dall'esterno, sembravate marziani. Credo che la gente
si domandasse come facevate a trovarvi davanti a tutti, quando i favoriti erano
le tre Peugeot. I francesi devono esserci rimasti abbastanza male...
"Eravamo semplicemente iperconcentrati. Come ho già detto, l'unica
possibilità era dare il massimo e non commettere il minimo errore, e così
abbiamo fatto. E' stato bellissimo, e ne è uscita una gara davvero da
incorniciare. Una Le Mans da ricordare, io almeno me la ricorderò a lungo, per
sempre. E' stata una vera sfida epica, quando poi ti senti inferiore
all'avversario, quando percepisci che questa volta sarà dura, che c'è la forte
possibilità di non riuscire a stare davanti, che tu puoi fare il tuo, ma molto
dipende anche dagli avversari, bene, in questi casi quando poi arriva la
vittoria è bellissimo, la gioia è immensa e provi ancora più soddisfazione.Per i
francesi mi spiace, ma queste sono le gare".
A proposito di soddisfazione, come la collochi questa vittoria a Le Mans?
Delle tue tre vittorie che gradino occupa sul podio?
"Le mie
sono state tre vittorie a modo loro tutte da ricordare. Questo
ovviamente dal mio punto di vista, sia chiaro. La prima è stata con la Bentley,
marchio importante, una bellissima vettura, e poi era la prima. Insomma come in
tutte le cose, la prima volta da sempre quel qualcosa in più. Poi quella col
Team Goh, nell'anno delle Audi semi-ufficiali. Anche quella è stata una vittoria
stupenda, perché il nostro, rispetto agli altri team era quello più piccolo,
considerato minore. Ma abbiamo disputato una gara magnifica, anche quella
conclusasi con un distacco ridottissimo tra primo e secondo, tirata fino alla
fine, potremmo definirla come una scommessa vinta. Bellissima vittoria, che
inoltre era comunque la mia prima con un'Audi. E di questa cosa dire? Ho già
detto tutto... Abbiamo sfatato la presunta maledizione della vettura numero 2,
che a Le Mans non aveva mai vinto, io per la prima volta ho vinto con un'Audi
ufficiale, Tom (Kristensen, ndr) ha incrementato il suo record di vittorie, e
Alan (McNish) è finalmente riuscito a vincere la sua prima Le Mans. Ne ha
disputate tante, è sempre stato veloce e sfortunato. Finalmente anche lui ce
l'ha fatta".
E per il futuro cosa ci puoi dire? Quante Le Mans disputerai ancora?
"Ahhh, chi può dirlo! Intanto mi godo questa vittoria e vediamo di difenderla
nella prossima edizione, ma dire quante ne disputerò è difficile. La sfida con
Peugeot è esaltante, c'è un avversario che ti mette alla prova ogni volta. E per
il prossimo anno dovremo schierare una nuova vettura, perché schierare ancora
l'R10 contro Peugeot vorrebbe dire lottare per un posto sul podio, ma non per la
vittoria. Insomma ci sono nuovi stimoli, nuove sfide. Vediamo, alla prossima 24h
manca ancora un anno...".
Bene Dindo, non possiamo che ringraziarti per la disponibilità e per le
emozioni che ci hai dato. Come sempre, in bocca al lupo per il prosieguo della
stagione.
"Crepi il lupo, ciao a tutti!".
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