30/06/2008
Francesco Maggi
I "voli" degli ultimi mesi tra le LMP hanno fatto certamente notizia, sia su qualche media nazionale che internazionale la questione è stata molto discussa da tecnici e presunti tali dimenticandosi però di 2 fatti:
1.i prototipi da sempre, e in particolare da quando hanno avuto un fondo "chiuso", piatto o meno piatto che sia hanno sempre preso il volo.
2.le attuali Peugeot e Audi sono tra i prototipi più veloci in assoluto nella storia di Le Mans, il che crea una certa "predisposizione" a trovarsi in situazioni critiche che possono portare al decollo.
Certo la situazione ha destato un po' di preoccupazione ma non si può non notare un dato statistico importante, ovvero che le "nuove" LMP hanno corso per tutto il 2006 e tutto il 2007 senza il minimo decollo sia in Europa che in America per un totale di circa 30 gare.
Come detto da uno degli aerodinamici che hanno partecipato alla creazione dei nuovi regolamenti "una volta che la vettura ha un rollio di più di 4° e un'angolazione di circa 90° il decollo è praticamente inevitabile per via della grande superificie del fondo vettura".
Con i pochi dati a disposizione appare evidente come rispetto al regolamento in vigore ai tempi delle "vecchie" LMP900 la velocità di decollo sia aumentata notevolmente in ogni situazione, rendendo le auto in generale più sicure (soprattutto ci si è concentrati sul creare un assetto aerodinamico stabile in situazioni "normali" dove già il vecchio regolamento era carente) e l'unico "tallone d'Achille" rimane tra i 45 e i 90° di inclinazione della vettura dove la velocità di decollo arriva al "minimo" di 192 Km/H.
Una situazione che viene ulteriormente esasperata in caso di passaggio su parti "non lisce" della pista come cordoli, erba o sabbia e quindi oggettivamente difficile da eliminare.
Volendo muovere un'altra pedina a favore dei nuovi regolamenti ACO si può notare che i decolli sono avvenuti solo su due piste, Monza e Le Mans, in assoluto le due piste dove i livelli di downforce sono più bassi mentre in USA nonostante il numero ben maggiore di gare disputate (ben 25 dal 2006 ad oggi) non sono mai stati registrati fenomeni di questo tipo, può essere solo una coincidenza ma in USA molto raramente si trovano piste a "basso" carico aerodinamico, tra queste possiamo forse annoverare Road America e Road Atlanta ma di sicuro si tratta di una minoranza nel calendario del campionato americano, obbligando quindi i team non utilizzare assetti aerodinamici esasperati potrebbe aiutare a ridurre il fenomeno, ma siamo nel campo delle ipotesi.
Sulla carta la situazione non è dunque così critica, in particolare considerando anche situazioni come quelle di Ortelli a Monza o della Peugeot a Le Mans dove l'incidente è avvenuto nelle peggiori condizioni possibili (nel caso della Peugeot soprattutto per una GRAVE mancanza della pista in materia di protezioni) e i piloti sono usciti in entrambi i casi con "pochi" danni.
Da questo punto di vista questi regolamenti sono dunque un discreto passo avanti per risolvere uno dei problemi che fin dalle Gruppo C in poi è stato il principale motivo di "crash" sui prototipi, certamente si può fare ancora qualcosa per ridurre il problema ma eliminarlo del tutto è praticamente impossibile, in NASCAR sono state introdotte speciali "alette" che riducono i decolli e non è del tutto escludibile che la "ricetta" possa venire applicata alle LMP senza dover riprogettare da zero vetture che nella peggiore delle ipotesi hanno "solo" 2 stagioni alle spalle.
L'ACO ne è ben conscia e probabilmente qualche modifica arriverà già dall'anno prossimo... nel frattempo non resta sperare e far fede ai telai in carbonio di ultima generazione che hanno dato ottimi risultati in termini di sicurezza.
Quello che però è risultato piuttosto sorprendente è stata l'attenzione dedicata dalla FIA e da alcuni media al "caso decolli", una campagna che, per certi versi è sembrata quasi denigratoria nei confronti dell'ACO e delle sue politiche sulla sicurezza che, tutto sommato, in tempi recenti non sono state poi così negative, soprattutto considerato che esistono ancora campionati dove le sospensioni si "spaccano" per un passaggio su un cordolo, o dove si corre affiancati in tre ruota contro ruota e i decolli sono all'ordine del giorno, molto più che in ALMS e LMS.
Un chiaro segno di "nervosismo" da parte del "circus" della massima formula che non ha risparmiato critiche alla 24h di Le Mans anche su un'articolo dell'Herald Tribune.
Che l'ACO abbia creato un "giocattolo" decisamente interessante per i costruttori e molto a più buon mercato della Formula 1?... è presto per dirlo ma probabilmente non siamo arrivati troppo lontani dalla realtà.
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