30/12/2008
Jacopo Rubino
Si attende una conferma ufficiale, ma la notizia è, purtroppo, assolutamente concreta. Come riportato nell'edizione odierna del quotidiano Tuttosport, la Kawasaki ha deciso di lasciare con effetto immediato la MotoGP. Le ragioni sarebbero da ricercarsi, come ormai solito, nella crisi economica internazionale, che soprattutto in Giappone ha avuto effetti davvero devastanti, con riflessi negativi sulla scena del motorsport: non dimentichiamo l'addio della Honda alla Formula 1, o l'abbandono del Mondiale Rally da parte di Suzuki e Subaru.
E ADESSO? - Dopo sei stagioni nella classe regina, quindi, la cenerentola della griglia molla la presa: l'unica fra le case presenti a non aver mai conquistato un successo, pur essendoci andata vicino con tre secondi posti (in Cina nel 2005 con Jacque, in Olanda l'anno successivo con Nakano, nel 2007 a Motegi con De Puniet). Alla vigilia del 2009 la MotoGP si ritrova con appena 17 iscritti, un numero inferiore al minimo regolamentare, 18, che la Dorna dovrebbe garantire per lo svolgimento del campionato e per la validità dei contratti televisivi.
A PIEDI - Un colpo tremendo anche per Marco Melandri, informato ieri della decisione dei vertici nipponici. Il ravennate, appena calatosi nella nuova avventura dopo una disastrosa annata con la Ducati, rischia seriamente di dover assistere prossima stagione seduto sul divano; stessa sorte, chiaramente, per John Hopkins.
CRISI - Pare questa la classica goccia che fa traboccare il vaso. La MotoGP, che fino ad ora quasi "festeggiava" per aver guadagnato un concorrente in più rispetto al 2008 (grazie alla quinta Ducati affidata a Sete Gibernau), scopre invece di dover fronteggiare repentinamente una situazione di vera e propria e crisi. Eppure i segnali d'allarme non sono certo mancati.
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