La storia del 'dream team': oggi parliamo di Wayne Gardner

05/12/2008 Massimo Bonantini
Parlava poco quell'australiano nato a Wollolong l'11 ottobre del
1959 ma come faceva parlare di sé quando saliva in sella.

Non amava certo i riflettori ma in pochi con relativamente poche
vittorie (18) e un solo titolo in 500 hanno lasciato il segno nella
categoria come Wayne Michael Gardner.



Uno stile di guida aggressivo come pochi,
ricorrente al derapage per far voltare la moto in perfetta scuola
australiana, bellissimo da vedere e notevolmente efficace per le
moto di quei tempi.

Scoperto dalla Yamaha, Gardner ottiene diversi titoli Superbike in
Australia finché la Honda lo strappa alla concorrenza affidandogli
una NSR per debuttare nel mondiale 500 nel 1983.



Gli anni successivi servono per maturare esperienza e nell'85 prova
per la prima volta il dolce sapore dello champagne sul podio di
Misano dietro a Lawson. Erano anni "difficili", anni in cui le moto
erano bestie da 180 CV con freni e telai a dir poco
"approssimativi", gomme che pur trattandole con guanti di seta
finivano dopo 10 giri e, come se non bastasse, la concorrenza
rispondeva con nomi del calibro di Lawson, Spencer, Roberts, Rainey,
Mamola, Schwantz, Sarron... e sorpassarli non era mica così facile!

Ma Wayne Gardner
era
un duro e quando il gioco si fa duro... nell'86 ottiene la 1a
vittoria, arriva secondo in campionato collezionando alla fine 3
vittorie.



L'87 sarà quasi un dominio dell'australiano che sigilla ben 7
vittorie (Spagna, Gran Premio delle Nazioni, Austria, Jugoslavia,
Svezia, Cecoslovacchia e Brasile) e coglie il titolo iridato.

L'anno successivo ci regala ancora una serie di bellissimi duelli
con Lawson al quale si sono aggiunti altri 2 debuttanti che daranno
non poco filo da torcere a Gardner: Wayne Rainey e Kevin Schwantz.
Alla fine Lawson ha la meglio e l'aussie si deve accontentare ancora
del sub campionato.



Nel 1989 si presenta da urlo: Eddie Lawson abbandona la Yamaha e va
a far compagnia in Honda proprio a Gardner il quale abbandona le
Michelin a favore delle Dunlop ma la scelta non si rivelerà tra le
più azzeccate. Schwantz, Gardner, Rainey e Lawson si aggiudicano le
prime 4 gare dell'anno ma un incidente alla terza gara di Laguna
Seca toglie Gardner dalla lotta sotto forma di una gamba fratturata
che comprometterà insieme alle gomme poco competitive il resto della
stagione.

Alla fine dell'anno otterrà un deludente decimo posto in classifica
finale dietro ad un altro debuttante, sempre su Honda Rothmans
ufficiale, che farà parlare molto di sé: Michael Doohan.



Il 1990 segna l'inizio dell'epoca Rainey che, insieme a Schwantz,
renderà la vita davvero difficilissima per chiunque si voglia
mettere in bella mostra. Qualche caduta di troppo segnano il fisico
di Wayne che alla fine dell'anno conterà solo 2 vittorie che valgono
appena il quinto posto in classifica.

Gli anni seguenti segneranno il canto del cigno del fortissimo
pilota australiano che, vittima di un grave incidente a inizio del
1992, deciderà di appendere il casco al chiodo a fine anno.



Oltre alle vittorie nel campionato 500cc Gardner vanta anche ben 4
vittorie alla prestigiosa 8 ore di Suzuka (1985-86-91-92) tutte in
sella a una Honda. Mollate le 2 ruote correrà qualche altra gara in
auto nel turismo V8 australiano e nel turismo giapponese prima di
dedicarsi completamente alla sua attività di rivendita di ricambi.
Ricambi di cosa? Provate ad indovinare...

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