La nostra prova della Ghibli inizia dalla fabbrica Maserati di Modena, in viale Ciro Menotti 322, anche se l'ammiraglia con il Tridente sul cofano viene prodotta da un'altra parte e i suoi motori arrivano da due posti ancora diversi. Così funziona l'industria moderna. Quando il Gruppo Fiat ha deciso di trasformare la Maserati, da piccolo costruttore di auto sportive (8.000 pezzi/anno il miglior risultato raggiunto) in marchio del lusso globale con l'ambizione di vendere 50.000 auto all'anno, ha dovuto mettere a punto un nuovo piano industriale.
L'auto è stata progettata partendo da una costola della Lancia Thema, o se preferite Chrysler 300 C, per far poi convergere su di sé tutte le migliori tecnologie del Gruppo Fiat-Chrysler. Se della Thema/300 C rimane solo un pezzetto centrale del pianale, il sistema di infotainment è chiaramente una (ottima) derivazione dello Uconnect montato sulle Alfa Romeo e sulle Fiat. Il cambio, invece, è lo ZF a 8 rapporti con convertitore di coppia, ovvero quanto di meglio si trovi oggi sul mercato, per questo tipo di applicazioni. Per quanto riguarda quello che si trova sotto il cofano, il discorso si fa più articolato.
I motori disponibili
sulla Ghibli sono due, entrambi con architettura a 6 cilindri a V di 60 gradi,
entrambi con una cilindrata di 3 litri e sovralimentati con due
turbocompressori. Il benzina è un progetto
Ferrari, che è partita dal basamento del V6 Chrysler Pentastar per realizzare
un motore completamente nuovo, mentre il diesel esce dalle linee della VM
Motori di Cento ed è l'ultima evoluzione del propulsore montato anche sulla
Lancia Thema.
Il 3.0 V6 bi-turbo eroga 330 o 410 CV a seconda delle versioni, con una coppia massima di 550 Nm a 1.750 giri; il bi-turbo diesel dispone, invece, di 275 CV e 600 Nm di coppia a 2.000 giri, ma ne esiste anche una versione depotenziata a 250 CV per non incappare nel super-bollo.
È proprio la Maserati Ghibli Diesel l'oggetto della nostra prova, ma abbiamo anche avuto modo di fare alcuni chilometri con la Ghibli a benzina a trazione posteriore. Lo specifichiamo perché l'ammiraglia del Tridente è disponibile anche in versione a trazione integrale, denominata Q4, come alcune Alfa Romeo del passato.
Anche se siamo abituati a guidare qualsiasi tipo di auto, mettersi al volante di un mezzo da quasi 5 metri di lunghezza richiede sempre un minimo di apprendistato, vista anche la larghezza della Maserati. Tuttavia, le dimensioni esterne sono l'unica caratteristica lievemente ostica di quest'auto, sebbene intrinseca alla sua natura. Perché, per il resto, ogni comando della Ghibli è facile ed intuitivo. Il volante, ad esempio, in manovra è leggero, così come il cambio automatico ed il pedale dell'acceleratore. Fare manovra è così semplice che si potrebbe anche mettere una "P" sul lunotto e farla guidare ad un neopatentato... va beh, si fa per dire!
La Maserati scivola nel traffico senza sussulti e con un'insonorizzazione impeccabile. Le sospensioni a controllo elettronico filtrano benissimo ogni sconnessione e per parlare basta sussurrare. Il V6 diesel infastidisce solo un minuto, giusto il tempo di raggiungere la temperatura di esercizio, poi i risuonatori presenti nell'impianto di scarico e i condotti di aspirazione modificati gli conferiscono un suono degno del blasone.
Insomma, la Maserati Ghibli è una
perfetta ammiraglia, ma basta volerlo e si trasforma in una sportiva di razza.
Basta premere tre pulsantini sul tunnel centrale e prendere in mano la
situazione. Mettete il cambio in manuale, la gestione motore in modalità sport
e irrigidite le sospensioni. Mani alle 9:15 e dita pronte ad intervenire sulle
palette dietro il volante. Si affonda il gas e la Ghibli scatta in avanti
riassumendo i rettilinei e diventando poetica nelle curve. Il bilanciamento dei
pesi è corretto, l'assetto è sano ed il controllo è totale.
Anche i freni fanno egregiamente la loro parte, tanto che per convincersi di guidare 19 quintali di auto bisogna ricordarsi la scheda tecnica. Cercando il limite l'auto tende leggermente al sottosterzo, ma per trovarlo bisogna davvero andarlo a cercare, con manovre e velocità che su strada corrispondono al ritiro della patente. Il 3 litri turbodiesel ha coppia in abbondanza, ma bisogna attendere i 2.000 giri per averla tutta disponibile. A quel punto è meglio tenersi forte. Anche sulla Ghibli benzina è bene reggersi saldamente alle maniglie, perché l'erogazione del V6 bi-turbo è molto più rabbiosa, non svanisce sopra i 4.500 giri, ma prosegue fino a 6.000. In questa Maserati il carattere sportivo è ancora più accentuato e sovrasta ogni altra caratteristica dell'auto.
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