29/01/2009
Jacopo Rubino
Pete Da Silva, direttore esecutivo della A1 Grand Prix, non si è sbilanciato in merito all'accordo con un nuovo finanziatore, ma ha ammesso comunque che il campionato gode dell'interesse di varie parti. "Ci sono un paio di persone che sono davvero attratte da questo campionato. Non siamo in crisi", ha dichiarato il brasiliano trapiantato in Sudafrica.
PRUDENZA - "Siamo stati molto cauti. Non pensiamo semplicemente ad avere il denaro di qualcuno, nemmeno in questo periodo. Vogliamo essere sicuri che chiunque arrivi non sia solo qui per offrire un contributo economico, ma abbia anche una strategia precisa", prosegue Da Silva. "Ci sono almeno tre gruppi che guardano attentamente alla A1GP. Credo che un annuncio possa arrivare entro otto settimane. Ma in questi mercati nulla è sicuro finché non viene firmato".
QUALITA' - Il CEO della World Cup of Motorsport ha inoltre rimarcato le peculiarità del format su cui si basa il campionato. "Sin dall'inizio abbiamo sempre pensato di consentire ai partecipanti di competere a cifre contenute. Mettiamo in campo 22 macchine con una spesa inferiore a quella per cui l'ultimo team di Formula 1 ne schiera due. I nostri costi sono molto più bassi, ma anche i ricavi. Siamo un campionato giovane. Molti tendono a paragonarci alla Formula 1 o alla MotoGP, che esistono da 60 anni... la A1GP è nata quattro anni fa".
DALLA SEASON 5 - "Abbiamo un piano che ci dovrebbe permettere di realizzare profitti dalla prossima stagione", conclude Da Silva, secondo cui la A1GP ha investito sino ad ora 240 milioni di dollari.
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