GP Brasile: Le pagelle del Lunedì

03/11/2008 Massimo Caliendo
Scuderia Ferrari Marlboro

Kimi Raikkonen, 6,5:

Non ha bisogno di fare da scudiero a Massa, e si preoccupa solo di arrivare al
traguardo davanti ad Hamilton. Lascia andare via persino Alonso, che pure
dovrebbe essere in difetto di prestazioni, ma oramai la sua stagione è finita da
un pezzo e in Brasile non ha molta voglia di lasciare un ricordo migliore.



Felipe Massa,
9:

Una gara praticamente perfetta lo lascia accarezzare il sogno mondiale, poi
sfumato all'ultima curva del Gran Premio. Non aveva niente da perdere, non ce
l'ha avuto per settanta giri, poi di colpo per gli ultimi quattro chilometri è
passato da incredulo vincitore ad altrettanto incredulo sconfitto. Se inizierà
il prossimo anno sulla scia di questa stagione, avrà altre chance di
festeggiare.




BMW Sauber F1 Team


Nick Heidfeld, s.v.:

Col terzo posto nella classifica costruttori saldamente acquisito, la BMW in
Brasile ha fatto solo numero in griglia: poco onorevole, senza dubbio,
sopratutto per Heidfeld, che perde il quinto posto in campionato piloti a favore
di Alonso per un solo punto.



Robert Kubica, s.v.:

Non può dirsi più soddisfatto del compagno di squadra, sia in ottica gara che in
ottica classifica mondiale: avrebbe potuto chiudere terzo, ma il pesante zero
raccolto al traguardo lo costringe al 'pareggio' con Raikkonen, che ha vinto di
più (incredibilmente) e che quindi lo relega fuori dal podio stagionale.



ING Renault F1 Team

Fernando Alonso,
8:

Un altro straordinario risultato, che lascia molto amaro in bocca ad una Renault
che ha capito troppo tardi di avere del potenziale da sfruttare. Fernando è un
pilota di grande talento e può risollevare la squadra per portarla ai vertici:
che lo faccia per sé stesso, com'è ovvio, ma anche per tutti quelli che l'hanno
snobbato e che dovranno prima o poi fare i conti con la loro decisione.



Nelson Piquet, s.v.:

Dispiaciuto di non aver potuto concludere il Gran Premio di casa, non accenna
neanche ad un suo possibile futuro in F1: troppo sfortunato o acerbo,
sicuramente la sua stagione è stata una grande delusione.



AT&T Williams


Nico Rosberg, 5:

Così come la BMW, anche la Williams ha lasciato al suo destino il campionato
2008 oramai da qualche gara a questa parte. Tutti gli sforzi sono indirizzati
verso la prossima stagione, cercando di recuperare il gap con gli avversarsi
attraverso il grosso cambio regolamentare. Il tempo dirà se hanno avuto ragione.



Kazuki Nakajima, 5:

La sua macchina si danneggia pesantemente alla prima curva, nella carambola che
mette fuori gioco Coulthard, e da lì sceglie di portare semplicemente l'auto al
traguardo.



Red Bull Racing

David Coulthard, s.v.:

Gli incidenti hanno caratterizzato la stagione del buon David: con un incidente,
infine, è terminata la sua stagione e la sua avventura in Formula 1. Non lascerà
il segno per il numero di GP vinti, ma senza dubbio rimane una delle migliori
testimonianze degli ultimi quindici anni di Formula 1.



Mark Webber, 5:

La terza sosta ai box fatta nel finale gli costa probabilmente l'arrivo a punti,
ma lo start dalla dodicesima posizione in un GP con solo due ritirati non gli
consente di fare molto di più.




Panasonic Toyota Racing


Jarno Trulli, 6,5:

L'ottavo posto sul traguardo sicuramente è deludente comparato al risultato
delle qualifiche, ma considerato anche il brutto tempismo per la prima sosta ai
box, che lo pianta dietro a Fisichella per una interminabile serie di giri,
l'arrivo a punti è comunque più che positivo.



Timo Glock, 7:

Mai avrebbe pensato di rientrare nella lotta per il mondiale, eppure è proprio
lui a decidere il risultato dell'intera stagione: non direttamente per sè
stesso, che pensa solo ad arrivare al traguardo (e, giustamente, ride in faccia
a chi è così pazzo da credere che lo abbia fatto apposta a lasciar passare
Vettel ed Hamilton) e a chiudere una stagione in crescendo che lo vede tra i
migliori esordienti dell'anno.



Scuderia Toro Rosso

Sebastien Bourdais, 4:

Incolpa Trulli della sua brutta gara, ma il paragone con Vettel rimane
imbarazzante, sopratutto per quella che doveva essere una delle migliori giovani
promesse della Formula 1.



Sebastian Vettel, 8:

Ancora una gara splendida, corsa tutta nelle prime posizioni con una vettura
sicuramente ottima, ma non all'altezza dei diretti rivali: non si può, vedendolo
guidare, fare a meno di fantasticare su quanto potrà fare se la Red Bull del
prossimo anno si rivelerà leggermente migliore di quanto è stata.



Honda Racing F1 Team

Jenson Button, s.v.:

Dopo diciotto Gran Premi alla guida di una delle squadre col più alto budget
della Formula 1 e solo tre punti conquistati: il bello è che non è neanche colpa
sua.



Rubens Barrichello, s.v.:

Il pubblico di casa quasi lo dimentica, preso da Massa e dalla lotta per il
mondiale. Lui stesso, probabilmente, si concentra su altro per aspettare la fine
di un'altra stagione.calvario. Da ammirare la tenacia nel voler restare ancora
pilota per la Honda il prossimo anno quando, da ritirato, potrebbe togliersi più
soddisfazioni con la Playstation.



Force India Formula One Team


Adrian Sutil, 6:

Torna finalmente a vedere la bandiera a scacchi, anche se nelle retrovie. Vince,
però, il personale duello con Fisichella, e complessivamente non ha sfigurato
nei confronti del più blasonato compagno di squadra: col rimpianto di tutti noi
per non averlo visto arrivare al traguardo in quella pazza gara di Monaco.



Giancarlo Fisichella, s.v.:

Per un breve periodo del Gran Premio si trova a navigare anche nelle posizioni
da podio, poi problemi alla frizione lo fanno arretrare nel gruppo nei due
pit-stop.



Vodafone McLaren Mercedes

Lewis Hamilton,
6,5:

In Brasile fa il minimo indispensabile, arrivando quinto prendendo il titolo a
poche centinaia di metri dal traguardo. Un finale di stagione folle per un
campionato incredibilmente combattuto ed emozionante, dove ha meritato il titolo
più per la sua costanza che per la velocità pura, che tante volte lo ha visto in
difetto rispetto alle Ferrari. Chiude così al meglio un'altra grande stagione:
in due anni di F1 è stato vice-campione del mondo per un punto e campione del
mondo sempre con un punto di scarto. E' cambiato suo il diretto rivale ma è
rimasto lui, ed un motivo c'è.



Heikki Kovalainen, 5:

In partenza tiene un comportamento perfetto, proteggendo Hamilton e
permettendogli di affrontare con serenità le prime due curve. Poi perde il passo
e la gara vera si sviluppa lontano da lui: Hamilton se la cava da solo, ma se la
Ferrari si porta via il campionato costruttori è anche demerito suo, e dei suoi
pochi risultati veramente positivi.

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