Reprimenda doveva essere e reprimenda è stata. E' questo l'esito del procedimento a carico della Mercedes in merito al test segreto organizzato con Pirelli all'indomani del weekend di Barcellona. I giudici del tribunale della FIA hanno ritenuto la casa tedesca colpevole di aver violato l'articolo 22 del regolamento sportivo, impiegando la monoposto 2013, senza preventiva autorizzazione del Consiglio Mondiale.
La sentenza, che prevede anche il divieto di partecipare al Rookie Test di Silverstone in programma dal 17 al 19 luglio, ha imboccato in pieno la scappatoia suggerita dall'avvocato della stessa Mercedes, Paul Harris, che aveva individuato una soluzione ragionevole per evitare che il caso diventasse un precedente pericoloso. La FIA salva la faccia, continuando a mostrare il pugno di ferro di fronte a presunte infrazioni al regolamento, nonostante i contorni poco definiti all'interno dei quali si è sviluppata la querelle. La Mercedes, dal canto suo, rimedia solo una tiratina d'orecchie, scampando penalizzazioni o sanzioni pecuniarie: a subire le conseguenze della sentenza sarnno più che altro Sam Bird e Daniel Juncadella che erano stati designati da tempo come young driver per la sessione di Silverstone.
Nessun provvedimento nei confronti della Pirelli che ha ricevuto piena assoluzione alla luce della buona fede con cui ha organizzato il test e gestito l'intera vicenda.
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