Ad una settimana dal Gran Premio di Cina, la Formula 1 si sposta verso il Bahrain, dove Pirelli porterà i P Zero Orange hard e i P Zero White medium. Sul circuito Internazionale del Bahrain sono previste elevate temperature sia in pista sia ambientali, caldo a cui si aggiunge spesso una superficie sporca della sabbia del deserto circostante.
Quello del Bahrain è un circuito veloce, fluido e impegnativo dal punto di vista tecnico, tanto da essere considerato da Pirelli un perfetto campo di prova, quando l'azienda italiana si stava preparando per il suo ritorno in Formula 1. E per i 5,412 chilometri di pista che richiede trazione e frenata e un degrado delle gomme ragionevolmente alto Pirelli ha scelto le sue due mescole più dure.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli
"Nella scorsa stagione, quella del Bahrain è stata una delle poche gare del tutto nuove per noi, anche se è un circuito che conosciamo bene per i test. Per gli pneumatici è una delle piste più impegnative dell'anno, soprattutto a causa delle elevate temperature ambientali e della pista. Sono attesi circa tre pit stop per ciascuna vettura, anche se per fare una previsione più accurata dovremmo aspettare i dati delle prove libere del venerdì. Una delle principali sfide del Bahrain riguarda l'evoluzione pista, che è molto difficile da prevedere, soprattutto per la quantità di sabbia che si deposita sul circuito. Dall'esperienza dello scorso anno, però si può prevedere che ci sarà spazio per diverse strategie di gara, consentendo anche ai piloti che non si saranno qualificati di recuperare durante il Gran Premio".
Jean Alesi
"Quello del Bahrain è un circuito sul quale non ho mai gareggiato durante la mia carriera in Formula Uno, ma vi ho corso e vinto nella serie, simile alla Nascar, Speedcar. Dopo una modifica al layout, il tracciato ora è tornato alla sua versione originale ed è un bel circuito che richiede l'individuazione del giusto passo di gara. Se si riesce a trovarlo consente di ottenere un buon tempo sul giro e di mantenere gli pneumatici nella migliore condizione possibile, che è un aspetto importante della gara. È un circuito molto esigente per le gomme, ma questo è influenzato anche dal pilota. Il Gran Premio del Bahrain è fisicamente impegnativo, quindi è necessario un buon livello di preparazione".