Non è stato certo un sabato fortunato per Mark Webber. Il pilota australiano era arrivato a Shanghai fermamente intenzionato a vendicare il torto subito da Vettel in Malesia, ma dopo la sessione di qualifica le sue prospettive sono cambiate radicalmente. Durante il Q2 il pilota della Red Bull è stato infatti costretto a parcheggiare la sue RB9 in una via di fuga a poche centinaia di metri dall'ingresso della pit-lane quando era accreditato dell'ottavo tempo.
Per qualche istante aveva sperato in cuor suo che il tempo fosse sufficiente per arrivare almeno al Q3 ma sono bastati pochi minuti e alcuni treni di gomme nuove per cancellare qualsiasi illusione: quattordicesimo tempo e addìo sogni di gloria.
La verità è che il peggio doveva ancora arrivare: nel corso delle verifiche tecniche i commissari hanno infatti rilevato che nei serbatoio era presente un quantitativo di carburante al di sotto del minimo consentito (si parla di soli 150 ml) ed hanno quindi deciso di retrocedere Webber in ultima posizione, come previsto dal regolamento.
Per il team anglo-austriaco si tratta del secondo episodio nell'arco di pochi mesi: durante le qualifiche di Abu Dhabi dello scorso anno fu Vettel a farne le spese, riprendendosi però con gli interessi il giorno successivo quando mise in opera una delle rimonte memorabili della storia della F1 chiudendo la gara in terza posizione.