La F138 è la cinquantanovesima monoposto costruita dalla Ferrari per
partecipare espressamente al Campionato del Mondo di Formula 1. Il nome
deriva dalla combinazione fra l'anno di attività e il numero di
cilindri, anche per sottolineare la conclusione della carriera sportiva
della motorizzazione V8, proprio alla sua ottava ed ultima stagione
agonistica.
Il progetto, contraddistinto dalla sigla interna 664, è il primo frutto
della riorganizzazione del metodo di lavoro operata negli scorsi mesi
attraverso la creazione di due distinti gruppi di progettisti: uno che
lavora su questa monoposto e l'altro su quella, completamente diversa,
che correrà la prossima stagione. Questa vettura costituisce
l'interpretazione della Scuderia dei regolamenti tecnico e sportivo in
vigore quest'anno, rimasti sostanzialmente invariati rispetto alla
stagione passata. Pertanto, la F138 rappresenta un'evoluzione della
F2012 per quanto riguarda i concetti fondamentali del progetto, anche se
ogni sua parte è stata rivista al fine di massimizzare la prestazione,
mantenendo intatte quelle caratteristiche che sono state alla base della
straordinaria affidabilità avuta la scorsa stagione..
La filosofia progettuale dello schema delle sospensioni non è mutata,
con la conferma della soluzione a tirante sia sull'anteriore sia sul
posteriore: è stata invece estremizzata la sua realizzazione, al fine di
sfruttarne la resa aerodinamica, in particolare per quella posteriore.
Le forme della carrozzeria sono state ridisegnate per assecondare i
cambiamenti nella posizione e nella conformazione degli scarichi. La
presa d'aria dinamica posta sopra l'abitacolo è stata ridisegnata così
come l'imboccatura delle fiancate, a loro volta ottimizzate sempre a
scopi aerodinamici, pur mantenendo complessivamente immutato lo schema
del sistema di raffreddamento. La parte posteriore della monoposto è
molto più stretta e rastremata nella parte bassa.
.
La configurazione delle ali anteriore e posteriore deriva direttamente
dalle ultime versioni di quelle utilizzate sulla F2012, anche alla luce
del fatto che lo sviluppo di quella monoposto è stato portato avanti
fino all'ultima gara della scorsa stagione. Peraltro, la veste
aerodinamica con cui viene presentata la monoposto rappresenta soltanto
la fase iniziale dello sviluppo: modifiche significative saranno
introdotte nelle settimane che precedono la prima gara ed è già
programmato un intenso programma di sviluppo. Il sistema di riduzione
della resistenza all'avanzamento posto sull'ala posteriore è stato
rivisto e ottimizzato per sfruttare nella maniera migliore le modifiche
introdotte nel Regolamento Sportivo a partire da quest'anno.
.
Sulle prese d'aria dei freni sono state effettuate delle modifiche di
dettaglio, sia sull'anteriore che sul posteriore, e si è lavorato
insieme alla Brembo per l'ottimizzazione dell'impianto frenante. Grande
attenzione nella fase progettuale ma anche in quella produttiva è stata
data alla riduzione del peso e all'incremento della rigidezza. Questo
obiettivo è stato perseguito congiuntamente da tutti i reparti - Telaio,
Motore ed Elettronica, Produzione - a testimonianza dell'importanza di
poter progettare e realizzare una monoposto lavorando fianco a fianco
nello stesso luogo, come da sempre avviene alla Ferrari..
Il motore della F138 è un'evoluzione di quello che equipaggiava la
vettura dello scorso anno e non potrebbe essere altrimenti visto che il
regolamento tecnico impone il divieto di modifiche degli organi interni
rivolte ad aumentarne la prestazione. Stante la conseguente difficoltà
di ricercare incrementi di performance, è stato intensificato il lavoro
di investigazione per mantenerne il livello il più elevato possibile
lungo tutto l'arco di utilizzo di ogni unità, ormai arrivato ad una vita
media di tre gare.
Il sistema di recupero dell'energia cinetica mantiene la sua
collocazione nella parte inferiore centrale della vettura, una scelta
strategica da sempre mantenuta dalla squadra, volta anche a massimizzare
la sicurezza. Anche quest'anno molti sforzi sono stati dedicati alla
riduzione del peso e del volume, migliorando contemporaneamente
l'efficienza di alcune delle sue componenti e, così come nel caso del
motore, il mantenimento ai massimi livelli di prestazione attraverso il
ciclo di utilizzo del KERS. La pluridecennale collaborazione tecnica con
la Shell ha permesso un ulteriore progresso sul fronte della benzina e
dei lubrificanti, rivolto sia ad aumentare la prestazione in termini
assoluti e alla sua permanenza durante il periodo d'utilizzo del
propulsore sia a ridurre i consumi. Per quanto riguarda l'elettronica,
va segnalata l'introduzione con un congruo anticipo della centralina
unica che verrà utilizzata nel 2014, il che ha comportato un intenso
lavoro di integrazione e di controllo di tutte le funzionalità sia per
quanto riguarda il software che l'hardware.
.
Secondo la tradizione Ferrari, molto tempo è stato dedicato al
rendimento e all'ottimizzazione dei materiali impiegati, alla fase di
disegnazione di ciascuno dei circa seimila elementi che compongono la
vettura anche al fine di rendere più efficaci ed efficienti tutte le
operazioni che si svolgono in pista. Ovviamente, il controllo di qualità
rimane un aspetto cruciale così come l'obiettivo di raggiungere il
livello più alto di prestazione ed affidabilità, mantenendo il più
elevato standard di sicurezza possibile..
Con soli dodici giorni di prove disponibili prima dell'inizio del
Campionato ha assunto ancora maggiore importanza il lavoro propedeutico
ai banchi prova che precede il debutto in pista. Le tre sessioni di
prove - a Jerez de la Frontera e a Barcellona - serviranno a conoscere
il comportamento della F138 e ad adattarla alle nuove gomme Pirelli:
proprio lo sfruttamento degli pneumatici costituisce un'area su cui si è
lavorato molto sia in fase di progettazione che come gestione
dell'attività in pista. Molto importante è stato anche lo sforzo
effettuato, che peraltro non si esaurisce nella fase invernale, su aree
che possono avere un'influenza sul risultato finale di un Gran Premio
come il lavoro di squadra nei pit-stop, il miglioramento dei tempi di
percorrenza della pit-lane, la gestione delle strategie e le procedure
di partenza.