Macau: è una tragica ed inammissibile mattanza

16/11/2012 » Auto
Matteo Lupi
"WARNING:
Motorsport can be dangerous. Despite the organisers taking all reasonable precautions unavoidable accidents can happen. In respect of this you are present at your own risk."


Questo ammonimento campeggia in ogni autodromo inglese e mette il pubblico in condizione di sapere che il motorsport è pericoloso e che chiunque si avvicini a tale mondo lo fa consapevolmente. Già la consapevolezza... quella condizione mentale che porta gli addetti ai lavori a vivere a stretto contatto con il pericolo senza quasi prenderlo in considerazione. Chi vi scrive, proprio un anno fa, ha sentito sulla propria pelle il calore delle fiamme divampate sulla BMW M3 di Caramaschi/Menapace nel corso della 6H di Roma. Smaltita la concitazione iniziale, sono bastati pochi minuti perchè tutto tornasse alla normalità, per il sottoscritto così come per tutte le altre persone che quel giorno riempivano la pit-lane. Un rapido reset, un automatismo con cui l'adrenalina rimuove la paura e riporta la concentrazione.

Esiste però una soglia oltre la quale non è possibile andare. C'è un punto di non ritorno che sconvolge gli equilibri e porta tutti a fermarsi. Quasi tutti...
Quando si assiste ad una tragedia non è possibile cavarsela girando le spalle: l'impalcatura crolla e la maschera scompare. Di fronte alla morte di un pilota, avvenuta per di più in condizioni di ordinarietà assoluta, l'imperativo è fermarsi ed analizzare la situazione perchè non si ripeta in futuro.

A Macao sono morti due piloti in due giorni e non si può più far finta di nulla. Il circuito cittadino dell'ex protettorato portoghese è da sempre ritenuto uno dei più pericolosi al Mondo: un budello di curve in successione accompagnato da tratti velocissimi racchiusi da due guard rail, senza l'ombra di una via di fuga. Commettere un errore significa matematicamente andare a muro: quando va bene sono migliaia di euro che partono, quando va male il danno diventa inestimabile. Luis Carreira ieri ha perso il controllo della sua Suzuki GSX-R 1000 poco prima della Fisherman's Bend ed ha violentemente impattato contro le barriere. Oggi è stata la volta di Phillip Yau Wing-choi che nel corso delle qualifiche della Coppa Touring ha perso la vita all'uscita della velocissima piega Mandarin urtando il rail con la sua Chevrolet Cruze.

Luis Carreira

Inutile appellarsi alle misure di sicurezza, quando basterebbe il buon senso. Macau è un circuito assurdo: spettacolare ma troppo veloce per le sue caratteristiche. E assurdo è che la FIA continui a concedere omologazioni, arrivando ad organizzarvi il gran finale del WTCC, quando in Europa (specialmente se si deve venire a correre in Italia) sorgono lamentele ogni anno.