Soldi, soldi e soltanto soldi. Pare essere soltanto questa la ragione che ha portato Tony Fernandes ad appiedare Jarno Trulli per fare posto a Vitaly Petrov. La notizia era nell'aria da tempo e una prima conferma si era avuta a Jerez quando, dopo due giorni di test dedicati a Kovalainen, persino il tester Giedo van der Garde aveva potuto prendere contatto con la nuova CT01 prima dell'abruzzese. Non è bastato un contratto ancora in essere e nemmeno l'aver dato un contributo fondamentale alla causa del team: Jarno paga un 2011 al di sotto delle aspettative nel corso del quale, pur avendo colto come miglior piazzamento lo stesso 13° posto di Kovalainen, ha dato un'impressione di minor incisività e costanza di rendimento. Ma se fosse stato solo il rendimento ad influenzare le scelte del team non avremmo certo dovuto aspettare oggi per avere un annuncio ufficiale. I contatti con l'entourage di Petrov erano in corso da parecchie settimane ed è stato l'avvenuto accordo con uno sponsor importante a sbloccare tutta la trattativa.
Petrov mantiene dunque un piede in F.1, ma non si scrolla di dosso l'etichetta di pilota pagante. Nella prima parte della scorsa stagione, al volante della Renault, aveva sfoggiato prestazioni interessanti, impreziosite dal podio in Australia e il quinto posto in Canada, ma poi era andato via via perdendosi, mettendo assieme la miseria di due noni posti in Belgio e Giappone.
Il comunicato ufficiale oltre a contenere la consueta buona dose di ovvietà, porta una serie di considerazioni ridicole raggiungendo l'apice quando si dice "Abbiamo fatto questa scelta per portare una ventata di freschezza e di energia alla squadra. Jarno è un talento fenomenale e il numero di gare disputate in F.1 è lì a testimoniarlo, ma è ora di aprirsi a un nuovo capitolo".
Se ne va così anche l'ultimo rappresentante del nostro Paese: erano quasi quarantanni che la F1 non dava il via a una stagione senza avere in griglia un pilota italiano.