Il Team Ducati è volato negli Stati Uniti per affrontare l'undicesimo round del mondiale MotoGP sul mitico circuito di Indianapolis. Il secondo appuntamento negli States è la gara di casa di Nicky Hayden che è nato a Owensboro, cittadina del Kentucky a poche centinaia di metri dal confine con lo Stato dell'Indiana.
Hayden l'anno scorso è salito sul podio realizzando il suo miglior risultato stagionale e, naturalmente, spera di ripetersi domenica prossima. La mano sinistra, infortunata nelle qualifiche di Brno, sta molto meglio e non dovrebbe creare particolari problemi al pilota americano.
Anche Casey Stoner non vede l'ora di correre a Indy, dove nel 2008 ha ottenuto il quarto posto in una gara fortemente condizionata dal maltempo. Il pilota australiano è impaziente di verificare se alcune novità tecniche e di assetto provate nei test post-gara a Brno si riveleranno adatte anche per il particolare circuito ricavato all'interno del famoso ovale americano.
CASEY STONER - "Aspetto con piacere il GP di Indy perché è una pista dove nel 2008 ci siamo trovati abbastanza bene, nonostante il tempo pazzesco. L'anno scorso sfortunatamente non c'ero ma quest'anno cercheremo di sfruttare al meglio il lavoro che abbiamo fatto nei recenti test di Brno, per quanto il tempo a disposizione sia stato molto poco. Venerdì inizieremo con la nuova forcella, che ci ha fatto una buona impressione, anche se rimane da decidere se poi la useremo in gara. Proveremo anche qualche regolazione per il posteriore che nei test abbiamo provato per qualche giro ma che a loro volta hanno bisogno di ulteriori verifiche".
NICKY HAYDEN - "Non vedo l'ora di correre a Indy. E' una pista famosa, con una storia importante nel mondo dei motori e soprattutto abbastanza vicina a casa da permettere a tutta la famiglia e a tanti amici di venire a sostenere me e mio fratello. E' un evento che è cresciuto molto in questi due anni, ed insieme all'Indy Miles, al Cross Enduro, e a tanti altri show rende tutto il fine settimana attraente ed eccitante per il pubblico. Sono molto contento anche perché la mano infortunata va meglio rispetto alla settimana scorsa e aspetto solo di vedere come reagirà allo stress della pista. Anche il meteo sembra favorevole quindi speriamo di cominciare bene venerdì e di poter vivere un fantastico fine settimana".
VITTORIANO GUARESCHI, Team Manager - "Andiamo a Indy con delle novità che speriamo diano a Casey quei due decimi che gli mancano. In questi mesi si è sempre dimostrato molto contento del motore e della "guidabilità" della GP10 ma non ha mai trovato fino in fondo il feeling con l'anteriore. La nuova forcella provata nei test in Repubblica Ceca sembra avergli dato fiducia quindi venerdì pomeriggio la monteremo su una delle due moto. Se confermerà le buone sensazioni di Brno, la useremo in gara. Anche Nicky, naturalmente, se vorrà potrà utilizzarla. Per lui questa è una delle gare più importanti dell'anno, sicuramente quella a cui tiene maggiormente: l'anno scorso è arrivato terzo e, considerando grandi passi in avanti che ha fatto in questa stagione in cui ha sfiorato il podio in diverse occasioni, speriamo possa regalarsi e regalarci un altro risultato simile".
LA PISTA - L'Indianapolis Motor Speedway, che entrato a far parte del calendario del Motomondiale nel 2008, dedica alla pista per la MotoGP solo una parte dell'ovale della Nascar, in particolare una sezione del velocissimo rettilineo del traguardo e una parte della curva Sud Est. Per il resto si dipana nella zona all'interno del tracciato originale, in un layout piuttosto lento e stretto che si percorre in senso antiorario. La caratteristica più impegnativa del circuito di Indy tuttavia non risiede nel suo disegno, ma piuttosto nel fondo stradale, che tutti i piloti trovano molto insidioso. Ci sono tre diversi tipi di asfalto, ognuno dei quali offre delle caratteristiche di aderenza diverse che richiedono un gran lavoro sulla messa a punto per trovare il compromesso migliore. Il tempo, lo si è visto nel Gran Premio inaugurale, può essere fortemente condizionante, sia per i disastrosi tifosi, che non sono eventi rari nella parte centrale degli States, sia al contrario per il caldo che, surriscaldando l'asfalto, può rendere ancora più insidiose le differenze di "grip" tra le varie sezioni del tracciato.