Quei favolosi anni 70

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luca lazzarato
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Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 05/10/2013 - 01:53

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Gran Premio di Monaco 1976

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Il Gran Premio di Monaco 1976 è stata la sesta prova della stagione 1976 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 30 maggio 1976 sul Circuito di Montecarlo.
Il circuito venne modificato alla Sainte Devote e all'ultima curva. Nel primo caso venne rallentata la velocità delle vetture con una curva più marcata verso sinistra, come richiesto dalla commissione di sicurezza dei piloti già nell'anno precedente. La Rascasse invece venne venne ingrandita e ritardata in modo da rendere più sicura l'entrata ai box. Le tribune eliminate da tali modifiche vennero sostituite da una nuova struttura presso la curva del Tabaccaio, e da altre in altri punti del tracciato. Alcuni piloti, tra cui Jacky Ickx e Clay Regazzoni criticarono queste modifiche.
Il ticinese affermò:
« Non serve a niente. Anzi, se prima sbagliavi la curva e toccavi di fianco, adesso ti infili dritto nel guardrail e se uno davanti si gira te lo trovi proprio in mezzo. Tanto si arriva al casinò con la stessa velocità di prima.
Arturo Merzario invece sottolineò la bontà delle modifiche e di come la nuova Santa Devota rallentasse le vetture prima dell'ascesa verso il Casinò

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Ridotto il numero di partecipanti visto che, come da tradizione, a Monaco venivano qualificate solo venti vetture. Non partecipò la RAM, mentre la Copersucar e la Hesketh presentarono una sola vettura: nel primo caso per Fittipaldi, nel secondo per Ertl. Saltò la gara anche Mario Andretti, impegnato nella 500 Miglia di Indianapolis. La Lotus non lo sostituì con nessun altro pilota. Si rivide però Henri Pescarolo, che ebbe a disposizione una Surtees del team Norev. Il francese, che nel 1975 era stato iscritto al gran premio ma non vi partecipò per l'indisponibilità della vettura (sempre una Surtees), mancava dalla F1 dal Gran Premio d'Italia 1974, corso al volante di una BRM.
Il gran premio rappresentò il 200esimo per la Lotus come casa costruttrice. La casa di Colin Chapman aveva fatto il suo esordio nel Gran Premio di Monaco 1958 e aveva vinto all'epoca 57 gp iridati, seconda alla sola Scuderia Ferrari, aveva ottenuto 67 pole, 50 giri veloci, 103 podii, 6 campionato mondiali costruttori e 5 piloti.


Qualifiche

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Nella prima giornata di prove fu Niki Lauda a far segnare il tempo migliore in 1'30"38, di 4 secondi più alto di quanto fatto segnare l'anno precedente, ciò a causa delle modifiche apportate al tracciato. Il ferrarista precedette i due piloti della Tyrrell Jody Scheckter e Patrick Depailler. Il francese però non poté partecipare alla seconda ora di prove per un guasto al cambio. La conformazione del tracciato preoccupava i tecnici della casa inglese per le grandi sollecitazioni che provocava al sistema della trasmissione. L'altro ferrarista, Clay Regazzoni, chiuse col quarto tempo e fu involontario protagonista di un incidente, quando venne spinto contro le barriere da Gunnar Nilsson su Lotus. Altro incidente anche per Vittorio Brambilla della March. La Copersucar di Emerson Fittipaldi fu danneggiata da un principio d'incendio ai box.
Anche al sabato Lauda confermò la pole (ventesima nel mondiale di F1), scendendo a 1'29"65, precedendo di 26 centesimi il suo compagno di scuderia, Clay Regazzoni. Il tempo attribuito all'elevetico non venne rilevato dai tecnici della Ferrari, tanto che si prospettò l'ipotesi che in realtà fosse stato fatto segnare dallo stesso Lauda. In seconda fila s'inseri Ronnie Peterson della March, che abbassò di circa tre secondi il tempo fatto al giovedì, e precedette così le due Tyrrell. Emerson Fittipaldi conquistò la quarta fila, mentre James Hunt, che nella prima parte della stagione aveva colto diverse pole, chiuse solo in settima fila. Brambilla scontò altri problemi tecnici al cambio, mentre la Brabham di Carlos Reutemann si fermò sulla pista con una batteria ormai fuori uso. Reutemann fu anche l'ultimo dei qualificati. Tra gli altri non si qualificò, per la seconda volta consecutiva, Jacky Ickx. Merzario fu invece penalizzato da un'uscita di pista alla mattina, che rovinò la vettura e non gli consentì di completare le prove.


Gara
Niki Lauda mantenne il comando della gara alla partenza, seguito da Ronnie Peterson che aveva scavalcato l'altro ferrarista Clay Regazzoni. Seguivano poi Patrick Depailler, Jody Scheckter, Emerson Fittipaldi e Hans-Joachim Stuck.
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Lauda riuscì a seguire un ritmo velocissimo già nelle prime tornate, che gli consentì di distanziare lo svedese della March. Nelle retrovie le posizioni rimasero per lo più congelate, se non per il tentativo di sorpasso, per il nono posto, di Jochen Mass su Vittorio Brambilla all'ottavo giro. James Hunt, che seguiva i due, per evitare il contatto si girò e fu costretto a perdere diverse posizioni.
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Al quindicesimo giro Scheckter passò il compagno di scuderia alla Tyrrell Depailler, che scontava dei problemi tecnici sulla sua monoposto. Al giro 24 Stuck attaccò Fittipaldi, senza trovare però lo spazio sufficiente. Ciò agevolò Jacques Laffite che passò il tedesco. Al 26esimo giro Regazzoni andò lungo alla chicane dopo il tunnel per la presenza di olio sul tracciato: ciò costò al ticinese due posizioni, perse ai danni del duo della Tyrrell. Al giro seguente fu il turno di Ronnie Peterson a perdere il controllo della vettura alla Rascasse: la stessa andò a sbattere contro le protezioni, costringendolo al ritiro.

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Al giro 28 Laffite fu capace di passare Emerson Fittipaldi alla Santa Devota, con una bella manovra all'esterno, che gli consentì di agguantare la quinta piazza. Qualche giro dopo il brasiliano venne passato anche da Stuck e, successivamente da Mass. Ora, dopo 40 tornate, la classifica recitava Lauda, davanti a Scheckter, Depailler, Regazzoni, Laffite, Stuck, Mass e Fittipaldi.
Al giro 52 Hans-Joachim Stuck passò Laffite per il quinto posto. Il francese della Ligier era penalizzato da un problema al cambio. Sul circuito iniziò anche a scendere una fine pioggia che però non incise sull'andamento delle prestazioni delle vetture.

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Nella parte finale della gara Regazzoni si avvicinò a Depailler, tentando spesso di passarlo. Al 64esimo giro il ferrarista fu infine capace di prendersi la terza piazza, passando il francese. Regazzoni negli ultimi giri cercò di passare anche Scheckter, ma un errore alla Rascassse al 74esimo giro lo costrinse al ritiro. Intanto si stava scaldando anche la lotta per il quinto posto tra Stuck (anche lui ora penalizzato da un guasto al cambio) e Laffite. Il francese fu anche lui autore di un errore sempre alla Rascasse che lo costrinse a toccare la vettura del sopraggiungente Mass; ciò lo portò al ritiro.
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Alla fine vinse Lauda per l'undicesima volta nel mondiale, davanti al duo della Tyrrell Scheckter-Depailler, Stuck, Mass e Fittipaldi
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I risultati del gran premio sono i seguenti:
1 Niki LAUDA Ferrari Ferrari 78 1h 59m 51.470s ( 129.321 km/h )
2 3 Jody SCHECKTER Tyrrell Ford Cosworth 78 2h 00m 02.600s ( +11.130s )
3 4 Patrick DEPAILLER Tyrrell Ford Cosworth 78 2h 00m 56.310s ( +1m 04.840s )
4 34 Hans Joachim STUCK March Ford Cosworth 77
5 12 Jochen MASS McLaren Ford Cosworth 77
6 30 Emerson FITTIPALDI Copersucar Ford Cosworth 77
7 16 Tom PRYCE Shadow Ford Cosworth 77
8 17 Jean-Pierre JARIER Shadow Ford Cosworth 76
9 8 Carlos PACE Brabham Alfa Romeo 76
10 28 John WATSON Penske Ford Cosworth 76
11 21 Michel LECLERE Williams Ford Cosworth 76
12 26 Jacques LAFFITE Ligier Matra 75 Accident
13 22 Chris AMON Ensign Ford Cosworth 74
14 2 Clay REGAZZONI Ferrari Ferrari 73 Accident
ab 6 Gunnar NILSSON Lotus Ford Cosworth 39 Moteur
ab 10 Ronnie PETERSON March Ford Cosworth 26 Accident
ab 11 James HUNT McLaren Ford Cosworth 24 Moteur
ab 9 Vittorio BRAMBILLA March Ford Cosworth 9 Suspension
ab 19 Alan JONES Surtees Ford Cosworth 1 Accident
ab 7 Carlos REUTEMANN Brabham Alfa Romeo 0 Accident

nq 20 Jacky ICKX Williams Ford Cosworth
nq 38 Henri PESCAROLO Surtees Ford Cosworth
nq 37 Larry PERKINS Boro Ford Cosworth
nq 24 Harald ERTL Hesketh Ford Cosworth
nq 35 Arturo MERZARIO March Ford Cosworth

Video full race
https://www.youtube.com/watch?v=dZj7uCHDcis&feature=youtube_gdata_player
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 08/10/2013 - 18:56

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Gran Premio del Giappone 1976

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Il Gran Premio del Giappone 1976 è stata la sedicesima, e ultima, prova della stagione 1976 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 24 ottobre 1976 sul Circuito del Fuji.

Analisi per il campionato piloti
L'austriaco Niki Lauda era ancora in testa al mondiale ma James Hunt lo tallonava a soli tre punti. Hunt però aveva sei vittorie contro le 5 di Lauda, per cui ad ogni arrivo a pari punti sarebbe prevalso il britannico. Il regolamento del campionato prevedeva che contassero solo i migliori 7 risultati dei primi 8 gran premi, e i migliori 7 degli ultimi 8. Entrambi i piloti non dovevano scartare nulla, indipendentemente dal risultato dell'ultima gara.

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Niki Lauda poteva laurearsi campione del mondo piloti se:
avesse vinto.
fosse terminato secondo o terzo, con Hunt che non vinceva.
fosse terminato quarto o quinto e Hunt non arrivava tra i primi due.
fosse terminato sesto e Hunt non arrivava fra i primi tre.
fosse terminato settimo o peggio, e Hunt non giungeva fra i primi quattro.

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James Hunt per laurearsi campione doveva:
vincere.
terminare secondo, con Lauda che non arrivava sul podio.
terminare terzo, con Lauda che non faceva meglio di sesto.
terminare quarto, con Lauda fuori dalla zona punti.


Qualifiche Resoconto.
Nella prima giornata di prove il miglior tempo fu di Mario Andretti su Lotus in 1'13"74, davanti a Carlos Pace e Clay Regazzoni. Il migliore dei piloti di casa fu Masahiro Hasemi su Kojima che ottenne il quarto tempo nella prima sessione, e l'ottavo al termine della giornata di prove. Il giapponese nella seconda sessione fu autore di un'uscita di pista che rovinò il telaio e costrinse a sospendere le prove. Lauda chiuse col quinto tempo, mentre il suo avversario diretto Hunt col sesto, a soli due centesimi dal tempo dell'austriaco.Anche Hunt però fu autore di un testacoda con conseguente uscita di pista.
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Masami Kuwashima, dopo gli scarsi risultati nelle prove del venerdì e il mancato palesarsi degli sponsor che avrebbero dovuto sostenerlo, venne sostituito alla Wolf Williams dall'austriaco Hans Binder. Binder aveva fatto il suo esordio nel mondiale con l'Ensign nel Gran Premio d'Austria.
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Andretti si confermò il più rapido anche nella seconda giornata di prove. Conquistò così la seconda pole nel mondiale, dopo otto anni da quella segnata nel Gran Premio degli Stati Uniti 1968. Questo periodo così lungo che intercorse tra le due pole rappresenta un record assoluto in termini di anni, mentre in termini di gran premi (107) venne eguagliata da Giancarlo Fisichella nel 2005. Per la Lotus fu la pole 68, la prima dopo il Gran Premio d'Argentina 1974. In prima fila si posizionò Hunt, che precedette Lauda e John Watson. Brambilla venne penalizzato dalla rottura del propulsore, mentre Regazzoni si trovò a utilizzare le gomme scartate da Lauda. Arturo Merzario fu colpito da una foratura in pieno rettilineo, ma fu capace di governare la sua vettura. Incidente anche per l'altra Wolf Williams di Hans Binder. L'unico non qualificato fu Tony Trimmer su Maki

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Gara Resoconto
La domenica una forte pioggia colpì il circuito; le nuvole basse provocavano diversi problemi anche con la visibilità. Vennero effettuati inoltre dei lavori sulla pista per migliorare il drenaggio.
La commissione piloti (formata da Lauda, Hunt, Jarier, Fittipaldi e Pace) si dichiarò contraria all'effettuazione della gara (di parere diverso furono solo Hans-Joachim Stuck, Vittorio Brambilla e i piloti di casa)[11] ma Bernie Ecclestone e gli organizzatori, convisero a posticipare di due ore la partenza del gran premio, nella speranza di un miglioramento delle condizioni atmosferiche. Alle 13:30, ora prefissata per la partenza, solo alcune vetture svolsero dei giri molto lenti per testare la situazione della pista. Tom Pryce, della Shadow, venne incaricato dagli altri colleghi di studiare il tracciato. Al termine della sua perlustrazione affermò l'impossibilità di effettuare la gara.
Venne prospettata l'ipotesi che la gara non venisse considerata valida per il mondiale, così come di posticiparla al giorno seguente o di annullarla e chiudere il campionato mondiale con una gara da disputarsi nel 1977.
Si decise alla fine, di far disputare la gara, con partenza alle 15:09, circa un'ora e mezza dopo quanto prefissato, sulla metà dei giri inizialmente previsti, a meno che le condizioni del tempo non fossero migliorate durante la gara.

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James Hunt partì in testa seguito da John Watson, Mario Andretti, Jody Scheckter, Vittorio Brambilla e Clay Regazzoni; Kazuyoshi Hoshino su una Tyrrell del team locale Heroes Racing, che montava gomme Bridgestone era ottavo, mentre l'altro contendente al titolo, Niki Lauda era decimo. Al secondo giro Lauda rientrò ai box per ritirarsi: le condizioni della pista, per il pilota austriaco, erano troppo pericolose per gareggiare. Mauro Forghieri, tecnico della Scuderia Ferrari gli propose di dare la colpa ad un problema elettrico, ma Lauda preferì prendersi la responsabilità del ritiro. A Hunt, a quel punto, bastava arrivare quarto (sempre che la gara non fosse stata fermata troppo presto attribuendo così solo la metà dei punti previsti): avrebbe avuto gli stessi punti di Lauda ma sarebbe risultato primo in classifica per un numero maggiore di gare vinte (6 per l'inglese, 5 per Lauda).
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Anche Emerson Fittipaldi, Carlos Pace e Larry Perkins abbandonarono volontariamente per le condizioni meteorologiche. Nei primi giri Vittorio Brambilla conquistò diverse posizioni. Era già secondo al terzo giro, dopo aver superato Scheckter e Andretti. Successivamente l'italiano della March fu costretto da una foratura a fermarsi ai box, ripartendo ottavo. Anche il giapponese Hoshino risalì terzo posto superando Scheckter al giro 10, favorito dagli pneumatici.
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Brambilla recuperò rapidamente diverse posizioni, superando Mass, Patrick Depailler e Regazzoni poi Scheckter e Hoshino e al 14esimo giro fu di nuovo terzo. Il monzese superò poi Mario Andretti, tanto da attaccare James Hunt per il primo posto. Brambilla riuscì a passarlo ma subito dopo perse la testa della gara per un testacoda.
Jochen Mass e Patrick Depailler rinvennero dall retrovie, superando prima Andretti e poi Brambilla. Smise di piovere così venne deciso di completare tutti i giri previsti (73). Al giro 27 Hoshino fu costretto al ritiro. Le sue gomme erano ormai consunte, e l'assenza di un treno di ricambio lo costrinse a fermarsi
Watson ruppe il motore della sua Penske, Mass compì un'uscita di pista mente Pryce s'installò al terzo posto, dopo aver passato in pochissimi giri lo stesso Watson, Andretti e Brambilla. Brambilla e Pryce si fermarono poco dopo, per guai tecnici.
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Guidava James Hunt, davanti a Patrick Depailler, terzo Mario Andretti, poi Mass, Alan Jones con la Surtees e Nilsson. Hunt, in crisi con le coperture, decise di rallentare, venendo superato da Depailler e Andretti, tanto che il quarto posto era sufficiente per guadagnare il titolo 1976.
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Depailler forò, passò così in testa Andretti. Anche Hunt forò e fu costretto ad un cambio gomme a soli 4 giri dal termine. Hunt ripartì solo quinto ora, ma nel corso degli ultimi giri l'inglese superò prima Jones poi Regazzoni. Ci furono polemiche per la scarsa grinta che il ticinese mette nel bloccare Hunt, ma vi era da considerare che Regazzoni era rimasto senza informazioni e che l'esperimento del collegamento radio coi box, effettuato a Fiorano qualche settimana prima, non era stato poi portato in gara.
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Primo fu Mario Andretti, 5 anni dopo la vittoria di Kyalami nel 1971, la Lotus fu di nuovo sul primo gradino del podio dopo 2 anni e ben 31 gran premi. Il giro più veloce venne inizialmente attribuito a Masahiro Hasemi sulla vettura giapponese Kojima. La cosa fu controversa in quanto nel giro nel quale il nipponico avrebbe fatto il giro più rapido è stato superato da tre vetture. Nei giorni successivi al gran premio gli organizzatori diffusero un comunicato che assegnava il giro più veloce a Jacques Laffite con un tempo di 1'19"97 al 70º giro. Questo comunicato fu ripreso dalla Japan Automobile Federation (JAF). La correzione non fu però resa nota all'estero e ancora oggi viene assegnato ad Hasemi il giro più veloce anche dal sito ufficiale della Formula 1.
Hunt fu terzo e, così, campione del mondo. Al termine della gara, non sapendo la sua esatta posizione di classifica il pilota inglese protestò contro la sua scuderia per non averlo richiamato prima per cambiare gli pneumatici, convinto di aver perduto il mondiale. Poi Teddy Mayer, il manager della McLaren, alzò tre dita al cielo, per indicargli la posizione raggiunta, e così anche Hunt realizzò di aver vinto il titolo.
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Al termine del gran premio Lauda affermò:
« Quanto è accaduto in Germania non c'entra per nulla nella scelta che ho preso in Giappone. Non ci sono remore psicologiche o condizionamenti, no. Semplicemente ho giudicato che fosse assurdo continuare a correre su quella pista, titolo in palio o meno. È una decisione che avrei preso un anno fa e che ripeterei anche domani. Subito dopo il via, mi sono trovato fra muri di acqua. Sulla pista c'era un velo di liquido tale che la mia vettura pareva galleggiare. È l'effetto "aquaplaning". Un giro, e non riuscivo più neanche a capire dov'ero. Ho pensato: è una pazzia, è un correre oltre ogni ragionevole rischio. E mi sono fermato. La Ferrari mi paga per guidare una sua macchina, è vero, ed io l'ho dichiarato più volte, ma non mi paga perché mi ammazzi. Non sarebbe neanche nel suo interesse

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Classifica finale ,
1 5 Mario ANDRETTI Lotus Ford Cosworth 73 1h 43m 58.860s ( 183.615 km/h )
2 4 Patrick DEPAILLER Tyrrell Ford Cosworth 72
3 11 James HUNT McLaren Ford Cosworth 72
4 19 Alan JONES Surtees Ford Cosworth 72
5 2 Clay REGAZZONI Ferrari Ferrari 72
6 6 Gunnar NILSSON Lotus Ford Cosworth 72
7 26 Jacques LAFFITE Ligier Matra 72
8 24 Harald ERTL Hesketh Ford Cosworth 72
9 18 Noritake TAKAHARA Surtees Ford Cosworth 70
10 17 Jean-Pierre JARIER Shadow Ford Cosworth 69
11 51 Masahiro HASEMI Kojima Ford Cosworth 66
ab 3 Jody SCHECKTER Tyrrell Ford Cosworth 58 Overheating
ab 21 Hans BINDER Williams Ford Cosworth 49 Wheel bearing
ab 16 Tom PRYCE Shadow Ford Cosworth 46 Engine
ab 9 Vittorio BRAMBILLA March Ford Cosworth 38 Engine
ab 34 Hans Joachim STUCK March Ford Cosworth 37 Electrics
ab 12 Jochen MASS McLaren Ford Cosworth 35 Accident
ab 28 John WATSON Penske Ford Cosworth 33 Engine
ab 52 Kazuyoshi HOSHINO Tyrrell Ford Cosworth 27 Tyre
ab 20 Arturo MERZARIO Williams Ford Cosworth 23 Gearbox
ab 30 Emerson FITTIPALDI Copersucar Ford Cosworth 9 Withdrew
ab 8 Carlos PACE Brabham Alfa Romeo 7 Withdrew
ab 1 Niki LAUDA Ferrari Ferrari 2 Withdrew
ab 7 Larry PERKINS Brabham Alfa Romeo 1 Withdrew
ab 10 Ronnie PETERSON March Ford Cosworth 0 Engine

nq 54 Tony TRIMMER Maki Ford Cosworth
f 22 Jacky ICKX Ensign Ford Cosworth Injury
f 50 Masami KUWASHIMA Brabham Ford Cosworth Not present


Video race http://www.youtube.com/watch?v=LBucy44z6Y0&hd=1
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda newgolddream » 09/10/2013 - 17:10

sembra davvero un altro mondo, mi chiedo come sarebbe stato assistere allora...

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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 09/10/2013 - 17:54

io ho avuto la fortuna di esserci ...
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda xmax » 17/11/2013 - 14:24

Avevo 10 anni all'epoca ma mio padre mi aveva gia' attaccato la febbre e ricordo ancora le levatacce alle 4 del mattino per vedere la gara. Se non ricordo male AS il giorno dopo titolo' a proposito dell'austriaco: «il coraggio di aver paura»
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda mandrake » 18/11/2013 - 17:20

[quote="xmax"]Avevo 10 anni all'epoca ma mio padre mi aveva gia' attaccato la febbre e ricordo ancora le levatacce alle 4 del mattino per vedere la gara. Se non ricordo male AS il giorno dopo titolo' a proposito dell'austriaco: «il coraggio di aver paura»[/quote..


...esatto, cellò ancora quel numero; fregato a mio zio e diceva proprio così [:15]
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 19/11/2013 - 00:49

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Gran Premio del Sudafrica 1970

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Data 7 marzo 1970
Nome ufficiale IV Grand Prix of South Africa
Circuito Kyalami
Percorso 4,104 km
Distanza 80 giri, 328,320 km
Clima Soleggiato


Il Gran Premio del Sud Africa 1970, IV Grand Prix of South Africa di Formula 1 e prima gara del campionato di Formula 1 del 1970, si è disputato il 7 marzo sul circuito di Kyalami ed è stato vinto da Jack Brabham su Brabham-Ford Cosworth.
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The first race of the new decade took place at Kyalami and there were some major changes in the entry list for the new season. The big news was that the March company had been established by Max Mosley, Robin Herd, Alan Rees and Graham Coaker. This had built a Formula 3 car in 1969 but entered F1 in 1970 with major sponsorship from the STP oil treatment company. March had hired Chris Amon from Ferrari and Jo Siffert from the Walker-Durlacher team. Ferrari had hired Jacky Ickx from Brabham and would expand its F1 operations during the year as Enzo Ferrari no longer had to worry about running his car company, which had been taken over by Fiat. Pedro Rodriguez had decided to go back to BRM (which had landed money from the Yardley cosmetics company and had a completely new technical team which had produced the old new P153), where he replaced John Surtees, the 1964 World Champion having decided to build his own F1 cars. He bought (and modified) a McLaren for the early races. Jack Brabham built his first monocoque chassis, the BT33, and ran his car in unusual turquoise and yellow while the second Brabham appeared in Auto Moto und Sport colors for German Rolf Stommlen. Team Lotus was busy building the new Lotus 72 but began the year with the old 49s for Jochen Rindt and John Miles, while Graham Hill (now recovered from his leg-breaking accident at Watkins Glen the previous year) was shunted sideways into the Walker team, which had landed sponsorship from Brooke Bond Oxo.
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McLaren continued to run Bruce McLaren and Denny Hulme but had a new M14A, while Ken Tyrrell had fallen out with Matra over the use of the French company's V12 engines and so became a March customer with backing from Elf for Jackie Stewart and Johnny Servoz-Gavin. Matra returned with its own team, fielding Jean-Pierre Beltoise and Henri Pescarolo in its V12-engined cars. Frank Williams retained Piers Courage but switched to a new Dallara-designed De Tomaso chassis, fitted with a Cosworth engine.
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For the South African GP there was a fifth March, entered for Mario Andretti by the STP Corporation.
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The March presence was impressive at Kyalami and after qualifying the World Champion Jackie Stewart was on pole position in his Tyrrell car, while Amon was alongside side him in a factory car. The front row was completed by Jack Brabham. Rindt and Ickx shared the second row while the third featured Hulme, Surtees and Beltoise.
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The race began with Stewart getting into the lead while Rindt tangled with Amon at the first corner and spun across into Brabham. This enabled Ickx, Beltoise, Oliver and McLaren to get ahead of Brabham, while Amon and Rindt dropped right down the order. Brabham quickly recovered and overtook all four drivers ahead of him by the end of lap six. he then chased after Stewart and took the lead on lap 20. Eighteen laps later Hulme (who had worked his way through to third) moved ahead of Stewart. The order remained unchanged to the finish with Beltoise being the only other driver unlapped in fourth place after McLaren and then Surtees had gone out with engine trouble. Ickx suffered a similar fate while Oliver went out with gearbox

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Results
1 Jack Brabham Brabham-Ford 1:49:34.6 = 179.763 km/h
2 Denny Hulme McLaren-Ford - 00:08.1
3 Jackie Stewart March-Ford - 00:17.1
4 Jean-Pierre Beltoise Matra-Simca - 01:13.1
5 John Miles Lotus-Ford - 1 lap
6 Graham Hill Lotus-Ford - 1 lap
7 Henri Pescarolo Matra-Simca - 2 laps
8 John Love Lotus-Ford - 2 laps
9 Pedro Rodriguez B.R.M. - 4 laps
10 Jo Siffert March-Ford - 5 laps
11 Piet de Klerk Brabham-Ford - 5 laps
12 Dave Charlton Lotus-Ford - 7 laps
13 Jochen Rindt Lotus-Ford - 8 laps (Not running at finish)

Fastest Lap: John Surtees, McLaren-Ford, 1:20.8 = 182.843 km/h on lap 6
Jack Brabham, Brabham-Ford, 1:20.8 = 182.843 km/h on lap 71


Did Not Finish
John Surtees McLaren-Ford 61 laps Engine
Jacky Ickx Ferrari 60 laps Engine
George Eaton B.R.M. 59 laps Engine
Johnny Servoz-Gavin March-Ford 58 laps Engine
Piers Courage De Tomaso-Ford 39 laps Accident
Bruce McLaren McLaren-Ford 39 laps Engine
Mario Andretti March-Ford 26 laps Overheating
Rolf Stommelen Brabham-Ford 23 laps Engine
Jackie Oliver B.R.M. 22 laps Gear Selector
Chris Amon March-Ford 14 laps Overheatin


VIDEO 1970 South African F1 GP Highlights http://www.youtube.com/watch?v=56TIKNoHZbM
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 09/01/2014 - 17:11

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Gran Premio d'Olanda 1977

Il Gran Premio d'Olanda 1977 è stata la tredicesima prova della stagione 1977 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 28 agosto 1977 sul Circuito di Zandvoort. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda, su Ferrari; per il vincitore si trattò del quindicesimo successo nel mondiale. Lauda ha preceduto sul traguardo il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra e il sudafricano Jody Scheckter su Wolf-Ford Cosworth.

Mappa circuito

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Vigilia della gara

Il 22 agosto la Brabham presentò il modello BT46, che avrebbe potuto esordire già negli ultimi gran premi della stagione 1977. La vettura, spinta sempre da un motore Alfa Romeo, era progettata da Gordon Murray. Il progetto riprese alcuni concetti dell'ingegneria aeronautica sia per quanto riguardava i materiali sia per quanto riguardava l'impianto frenante, che era stato studiato in collaborazione coi tecnici della Dunlop

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Emerson Fittipaldi denunciò la scarsa qualità dell'appoggio ottenuto dalla Cosworth, fornitirice dei propulsori per la sua scuderia. Il brasiliano si lamentò per l'assenza di corrette informazioni per l'utilizzo dei motori.
La Wolf tornò a impiegare la WR2, mentre la March portò all'esordio il modello 771 per il solo Ian Scheckter.


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In seguito alla vittoria di Franco Ambrosio in primo grado nella diatriba legale con la Shadow Riccardo Patrese tornò sulla monoposto anglo-americana al posto di Merzario che iscrisse la March privata del suo team. Su un'altra March privata, della RAM Racing/F&S Properties, fece il suo esordio il pilota olandese Michael Bleekemolen.
Nel gran premio di casa si rivide la Boro, che mancava dal Gran Premio d'Italia 1976, affidata a Brian Henton, che nel corso della stagione era stato impiegato saltuariamente alla guida di una March del team British Formula 1 Racing Team, nonché dalla March ufficiale in un'occasione. Alla gara prese parte anche la Renault, sempre affidata a Jean-Pierre Jabouille, dopo tre gare di assenza.


Prequalifiche

Al martedì gli organizzatori fecero disputare delle prequalifiche a Brett Lunger, Hans Binder, Brian Henton, Teddy Pilette ed Emilio de Villota. Solo l'ultimo non venne ammesso alle qualifiche

Qualifiche

Al venerdì il miglior tempo fu fatto da Mario Andretti su Lotus, davanti a James Hunt e Carlos Reutemann. La vettura dell'italoamericano risultava la più bilanciata nella parte mista del tracciato, mentre era abbastanza lenta sul rettilineo dei box, ove raggiungeva i 273 km/h, contro i 278 della Wolf e i 280 della Ferrari. Nelle prove si ruppe anche il compressore della Renault e vi fu un incidente, senza conseguenze, tra Arturo Merzario e Brian Henton.
Al sabato Andretti abbassò ancora il suo tempo e confermò così la conquista della pole, la settima in carriera nel mondiale. In prima fila si classificò Jacques Laffite su Ligier, mentre la seconda fila venne conquistata da James Hunt e Niki Lauda. Andretti distanziò di mezzo secondo Laffite, e fu capace di mantenere tempi validi con costanza. Si migliorò la Renault, che chiuse in quinta fila con Jabouille.
Al termine delle prove Niki Lauda affermò:
« Per domani non bisogna farsi illusioni. Andretti ha già vinto. Se guida con il cervello, nessuno più lo vede, io starò ad osservare cosa fanno gli altri, chissà che Laffite o Hunt, che non hanno nulla da perdere, non possano procurare qualche fastidio a Mario. Per me, in questo momento, conta arrivare ed ottenere qualche punto. Certo preferirei che si affermasse Hunt o Laffite o chi volete, meno Andretti .


Gara

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Mario Andretti non fu capace di mantenere il comando della gara al via: venne passato prima da Jacques Laffite, poi da James Hunt; l'inglese della McLaren s'installò al comando, davanti al transalpino. Seguivano Niki Lauda, Carlos Reutemann, John Watson e Clay Regazzoni. Nel corso del secondo giro Watson fu costretto al ritiro per la rottura della coppa dell'olio, mentre Andretti ripassò Laffite.
Andretti mise subito sotto pressione anche Hunt, ma l'inglese era capace di resistere agli attacchi dell'italo-americano. Al sesto giro però le due vetture furono protagoniste di un contatto, a seguito di un nuovo tentativo di sorpasso di Andretti: Hunt fu costretto al ritiro mentre Andretti precipitò in quarta posizione, dietro alle due Ferrari.

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Al termine della gara vi fu un vivace scambio di opinioni tra Hunt e Andretti. Dalle retrovie intanto si faceva luce il compagno di scuderia di Andretti, Gunnar Nilsson, che si trovò in quinta posizione.
Mario Andretti passò Carlos Reutemann al giro 10, e iniziò ad attaccare anche Lauda. Dopo qualche tentativo però, al quattordicesimo giro, Andretti fu costretto al ritiro per la rottura del motore della sua Lotus. La classifica vedeva ora sempre in testa Jacques Laffite, seguito dal duo della Scuderia Ferrari, poi Gunnar Nilsson, Ronnie Peterson, Clay Regazzoni e Patrick Tambay.

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Tra il diciottesimo e il diciannovesimo giro anche Peterson e Regazzoni abbandonarono la gara per problemi tecnici.
Al giro 20 Lauda prese il comando del gran premio, passando Laffite. Dietro intanto Nilsson cercava di passare Reutemann: i due vennero al contatto al giro 35. Nilsson fu costretto a ritirarsi, mentre Reutemann andò ai box, retrocedendo al tredicesimo posto della classifica. Dietro ai due battistrada, la classifica vedeva terzo Patrick Tambay, seguito da Jody Scheckter, Emerson Fittipaldi, Jean-Pierre Jabouille e Vittorio Brambilla.

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Al quarantesimo giro la rottura di una sospensione sulla sua Renault portò al ritiro Jabouille. Le altre posizioni rimasero invariate fino al giro 59 quando Brambilla passò Fittipaldi, installandosi al quinto posto. La gara del pilota monzese s'interruppe al giro 68, quando finì fuori pista, nel tentativo di passare Scheckter. Proprio all'ultimo giro Patrick Tambay, che stava per cogliere il primo podio per lui e l'Ensign, fu costretto ad abbandonare la gara per la mancanza della benzina.

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Niki Lauda conqusitò il suo quindicesmo successo nel mondiale, davanti a Jacques Laffite e Jody Scheckter. Tambay venne comunque classificato quinto, davanti a Carlos Reutemann, che era stato protagonista di una bella rimonta nella seconda parte della gara


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PostPosted: Fri Apr 16, 2010 10:28 am Post subject: Reply with quote
Result

1 11 Niki LAUDA Ferrari Ferrari 75 1h 41m 45.930s ( 186.871 km/h )
2 26 Jacques LAFFITE Ligier Matra 75 1h 41m 47.820s ( +01.890s )
3 20 Jody SCHECKTER Wolf Ford Cosworth 74
4 28 Emerson FITTIPALDI Copersucar Ford Cosworth 74
5 23 Patrick TAMBAY Ensign Ford Cosworth 73 Out of fuel
6 12 Carlos REUTEMANN Ferrari Ferrari 73
7 8 Hans Joachim STUCK Brabham Alfa Romeo 73
8 35 Hans BINDER Penske Ford Cosworth 73
9 30 Brett LUNGER McLaren Ford Cosworth 73
10 10 Ian SCHECKTER March Ford Cosworth 73
11 9 Alex RIBEIRO March Ford Cosworth 72
12 19 Vittorio BRAMBILLA Surtees Ford Cosworth 67 Accident
13 16 Riccardo PATRESE Shadow Ford Cosworth 67
dsq 38 Brian HENTON Boro Ford Cosworth 52 Push start
ab 15 Jean-Pierre JABOUILLE Renault Renault 39 Suspension
ab 6 Gunnar NILSSON Lotus Ford Cosworth 34 Accident
ab 17 Alan JONES Shadow Ford Cosworth 32 Engine
ab 4 Patrick DEPAILLER Tyrrell Ford Cosworth 31 Engine
ab 3 Ronnie PETERSON Tyrrell Ford Cosworth 18 Ignition
ab 22 Clay REGAZZONI Ensign Ford Cosworth 17 Throttle
ab 5 Mario ANDRETTI Lotus Ford Cosworth 14 Engine
ab 24 Rupert KEEGAN Hesketh Ford Cosworth 8 Accident
ab 1 James HUNT McLaren Ford Cosworth 5 Accident
ab 34 Jean-Pierre JARIER Penske Ford Cosworth 4 Engine
ab 7 John WATSON Brabham Alfa Romeo 2 Engine
ab 2 Jochen MASS McLaren Ford Cosworth 0 Accident

nq 27 Patrick NEVE March Ford Cosworth
nq 37 Arturo MERZARIO March Ford Cosworth
nq 18 Vern SCHUPPAN Surtees Ford Cosworth
nq 39 Ian ASHLEY Hesketh Ford Cosworth
nq 33 Boy HAYJE March Ford Cosworth
nq 25 Hector REBAQUE Hesketh Ford Cosworth
nq 29 Teddy PILETTE BRM BRM
nq 32 Michael BLEEKEMOLEN March Ford Cosworth
f 41 Loris KESSEL Apollon Ford Cosworth Car unavailable


Video full race http://www.youtube.com/watch?v=3vWDn19DakA
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luca lazzarato
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Messaggioda luca lazzarato » 12/01/2014 - 14:09

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Gran Premio d'Austria 1970

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VIII Grosser Preis von Osterreich
16 août 1970 - Osterreichring
60 tours x 5.911 km - 354.660 km



In quel 1970, il campionato del mondo di Formula 1 stava registrando il dominio di Jochen Rindt, pilota nato in Germania, ma di passaporto austriaco, che tra le altre cose era cresciuto nella città di Graz sempre situata nella regione della Stiria, la medesima dove sorgeva l’autodromo. Rindt era alla guida della Lotus 72 e nella gara precedente ad Hockenheim aveva battuto quasi al fotofinish la Ferrari 312B di Jacky Ickx, su un terreno a lei congeniale come quello della veloce pista tedesca. Il tutto grazie all’aerodinamica efficacissima della monoposto di Colin Chapman, la quale grazie a queste doti, suppliva alla carenza di cavalli del suo Cosworth 8 cilindri nei confronti del ben più potente V12 di Maranello. Perciò i pronostici per la gara di casa erano tutti a favore dell’asso austriaco, pronto a diventare il primo vincitore sulla nuova pista di Zeltweg. Rindt aveva nella Lotus l’arma in più per esaltare la propria classe e il tracciato seppure molto tecnico e veloce, sulla carta favoriva la 72 rispetto all’antagonista Ferrari, ancora alla caccia della prima vittoria stagionale.
Il Gran Premio si disputò a cavallo del week end di ferragosto e anche in Austria l’estate si faceva sentire. Prima delle prove, sarà proprio Rindt che ben conosceva gli organizzatori a convincere questi ultimi insieme ai membri della Federazione ad ammettere tutte le vetture iscritte, poiché l’idea iniziale era quella di non far partecipare tutti i piloti presenti. Alla fine, a tutti e 24 i partenti fu dato il via libera, compreso il debuttante Silvio Moser con la Bellasi. La Lotus schierava allora tre vetture, come spesso accadde anche alla Ferrari. Oltre a Rindt, sulle monoposto inglesi trovavano posto John Miles sulla seconda 72, mentre ad un giovane Emerson Fittipaldi era affidato ancora il vecchio modello 49C. In qualifica, Jochen non si smentì e ottenne la pole position davanti alle due Ferrari, con Regazzoni che precedeva Ickx di un decimo. Più dietro c’è il solito Stewart, il quale veniva seguito dall’altra Ferrari di Giunti (anch’essa una 312B) e dalla March dell’ex Amon.


Griglia di Partenza:
J.Rindt Lotus-Ford 1’39”2
C.Regazzoni Ferrari 1’39”7
J.Ickx Ferrari 1’39”8
J.Stewart March-Ford 1’40”2
I.Giunti Ferrari 1’40”3
C.Amon March-Ford 1’40”6
J.P.Beltoise Matra-Simca 1’40”8
J.Brabham Brabham-Ford 1’40”8
F.Cèvert March-Ford 1’40”8
D.Hulme Mclaren-Ford 1’41”4
J.Miles Lotus-Ford 1’41”4
J.Surtess Surtess-Ford 1’41”5
H.Pescarolo Matra-Simca 1’41”7
J.Oliver BRM 1’41”7
A.De Adamich Mclaren-Alfa 1’41”8
E.Fittipaldi Lotus-Ford 1’41”9
R.Stommelen Brabham-Ford 1’42”1
M.Andretti March-Ford 1’42”3
T.Schenken de Tommaso-Ford 1’42”4
J.Siffert March-Ford 1’42”5
P.Gethin Mclaren-Ford 1’42”8
P.Rodriguez BRM 1’43”2
G.Eaton BRM 1’45”0
S.Moser Bellasi-Ford 1’45”7


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La cronaca della gara
Nonostante il mezzo secondo di vantaggio accumulato al sabato pomeriggio, la gara prefigura l’ennesima battaglia dell’anno tra la Lotus e la Ferrari le cui prestazioni ed affidabilità sono in continuo miglioramento. Rindt non pensava infatti di avere vita facile e lo svolgimento del Gran Premio lo confermerà. E’ curioso notare che nelle prime 4 file, si alternano con scientifica logica propulsori ad 8 e 12 cilindri. Al via delle operazioni, Regazzoni prende subito la testa seguito da Rindt e Ickx, mentre già al termine del primo giro le due Ferrari sono al comando seguite da Rindt Giunti,Amon,Beltoise e Brabham.

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[color=#000080]10 Jack BRABHAM Motor Racing Developments Ltd Brabham BT33 Ford Cosworth V 8 Goodyear


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19 Jean-Pierre BELTOISE Equipe Matra Elf Matra MS120 Matra V 12 Goodyear

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4 Chris AMON March Engineering March 701 Ford Cosworth V 8 Firestone

Durante il 1° giro Stewart si ferma ai box per riparare un condotto del carburante che perde e a cambiare la tuta inondata di benzina, nel momento in cui anche il suo compagno di squadra Cevert è costretto al ritiro per noie al motore. Al 2°giro Ickx è in testa mentre Beltoise ha superato Amon e si appresta ad attaccare anche Giunti. Il francese della Matra lo supera al terzo giro transitando in terza posizione per la sbadata che ha attardato Rindt, il quale passa solamente sesto sul traguardo. In seguito, il ferrarista Giunti controlla gli attacchi dei vari Amon, Rindt e Brabham, ma dopo alcuni giri l’austriaco e l’Australiano superano in sequenza Amon. Rndt sorpassa anche Giunti portandosi al 4° posto e per alcuni giri le posizioni restano tali, tanto che il pubblico di casa incita l’idolo locale e non da meno gli italiani (circa 20.000 presenti), impazziscono per le due Rosse al comando.

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Al 20° giro Rindt ha un distacco di circa 10 secondi, ma forzando la meccanica della sua Lotus lo riduce a 6. Purtroppo al 22° giro Jochen è costretto al ritiro per guasto al motore, ma per le Ferrari non è certo una passeggiata, in quanto sono tenute sotto pressione dagli attacchi di Beltoise con la Matra V12. Nel frattempo, Brabham attacca Giunti, ma quando finalmente ha conquistato il 4° posto è costretto ai box per una perdita d’acqua che gli costa molte posizioni. Ancora pochi giri e il caldo dell’estate austriaca produce altre vittime, poiché si ritirano Andretti per un fuori pista, Moser per un problema al radiatore e Schenken con un guasto al motore. Così a metà gara, dalle retrovie spunta Stommelen che è risalito fino alla nona posizione approfittando in parte delle disgrazie altrui, ma esprimendo sempre un buon ritmo.

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[color=#000080]11 Rolf STOMMELEN Auto Motor Und Sport Brabham BT33 Ford Cosworth V 8 Goodyear


Al 30° giro anche Hulme si ritira e successivamente Giunti si ferma ai box per cambiare una ruota perdendo sei posizioni. Davanti i due piloti di testa marciano come orologi e le due Rosse di Maranello vanno a vincere la gara. Sarà questa la prima doppietta dell’anno per la Ferrari con il belga Ickx che trionfa davanti al fido Regazzoni, un quasi debuttante che sta mostrando di avere i numeri giusti per diventare un protagonista.

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Sul podio sale anche Stommelen, autore di una strepitosa rimonta, mentre Beltoise per diverso tempo in lotta con le due 312B finisce al sesto posto. A punti anche le due BRM di Pedro Rodriguez e Jackie Olivier, rispettivamente 4° e 5° sotto la bandiera a scacchi.[/color]

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Zeltweg GP d’Austria – 16 agosto 1970
Ordine d’arrivo:
1 J Ickx 1h42’17”32 alla media di Km/h 208,035
2 C.Regazzoni in 1h42’17”93
3 R.Stommelen in 1h 43’45”20
4 P.Rodriguez
5 J.Oliver
6 J.P. Beltoise
7 I.Giunti
8 C.Amon
9 J.Siffert
10 P.Gethin
11 G.Eaton
12 A.De Adamich
13 J.Brabham
14 H.Pescarolo
15 E.Fittipaldi

Giro Veloce: J.Ickx e Clay Regazzoni in 1’40”4 alla media di Km/h 211,960


Video race

Ultima modifica di luca lazzarato il 08/07/2014 - 02:44, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda luca lazzarato » 15/01/2014 - 10:49

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John Player Grand Prix 1975

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Data 19 luglio 1975
Nome ufficiale XXVIII John Player British Grand Prix
Circuito Silverstone
Percorso 4,719 km
Pista permanente

Distanza 56[1] giri, 264,264 km
Clima Coperto poi piovoso


Il Gran Premio di Gran Bretagna 1975 è stata la decima prova della stagione 1975 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa sabato 19 luglio 1975 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del quattordicesimo e ultimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth e il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.
La corsa venne interrotta dopo 56 dei 67 giri previsti a causa dell'arrivo di una forte pioggia che aveva comportato innumerevoli uscite di pista da parte dei concorrenti.
La BRM decise di non prendere parte al gran premio visti gli scarsi risultati recenti, nel tentativo di migliorare la sua competitività.
Dopo l'abbandono di Jacky Ickx, la Lotus, la scuderia di Colin Chapman affiancò a Ronnie Peterson due piloti britannici all'esordio nel mondiale: Jim Crawford e Brian Henton.

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Fece il suo esordio anche un altro pilota locale, Dave Morgan, sulla seconda Surtees. Per lui questo fu l'unico gran premio valido per il mondiale a cui prese parte.

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Il tedesco Hans-Joachim Stuck, che mancava dal GP degli USA 1974, trovò un ingaggio con la terza March.

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La Williams ingaggiò Ian Ashley, ma l'indisponibilità di motori non permise al britannico di prendere parte alle prove. Si rividero sia la Maki sia la Lyncar (con al volante il neozelandese John Nicholson) che non si era qualificata nell'edizione del 1974. All'Ensign tornò Roelof Wunderink che affiancò van Lennep, che però non prese parte alle prove.
Graham Hill annunciò il suo ritiro definitivo dalle corse, dopo 175 gran premi di Formula 1 corsi (all'epoca numero record), con 14 vittorie, 13 pole e 10 giri veloci, nonché 6 vittorie in gare non valide per il campionato. Hill aveva conquistato il titolo di campione del mondo nel 1962 e 1968, una 500 Miglia di Indianapolis e una 24 Ore di Le Mans, unico pilota a riuscire in tale impresa.


Resoconto qualifiche.
Nelle sessioni del giovedì i tempi furono di circa 3-4 secondi più alti rispetto alla configurazione del tracciato precedente. Il miglior tempo di giornata venne fatto segnare da Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth, seguito da Vittorio Brambilla su March e Niki Lauda della Ferrari. I primi undici piloti furono racchiusi in appena un secondo.

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Il venerdì il tempo fu variabile, e questo rese più difficile per i piloti migliorare le prestazioni del giorno precedente. La pole venne ottenuta da Tom Pryce per la prima e unica volta nella sua carriera nel mondiale di F1.

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Per la Shadow questa fu la terza pole stagionale, dopo le due conquistate da Jean-Pierre Jarier in Argentina e Brasile. In prima fila si confermò Pace che precedette le due Ferrari di Lauda e Regazzoni. Niki Lauda venne penalizzato, nella sessione pomeridiana, da uno pneumatico difettoso, che non gli consentì di migliorare il tempo fatto al mattino


Gara.

Resoconto.

Al via si portò in testa Carlos Pace, che sfruttò il lato "gommato" della pista, portandosi davanti a Pryce; stessa sorte per Niki Lauda, passato dal compagno di scuderia Clay Regazzoni. Dietro ai primi quattro, al termine della prima tornata, vi erano James Hunt, Jody Scheckter, Mario Andretti e Emerson Fittipaldi. Nel secondo giro Hunt passò Scheckter alla Copse, mentre Fittipaldi superò Andretti, autore di un errore alla Beckett's. Quattro giri dopo l'italoamericano cedette un'altra posizione, questa volta a Tony Brise.
Le Ferrari erano molto veloci, tanto che Regazzoni al giro 9 passò Pryce e, pochi giri dopo, si trovò in testa, dopo aver passato anche Pace. Nelle retrovie Brise, ormai vicino a Hunt (settimo), cercò di attaccarlo, ma arrivò lungo e fu autore di un'escursione che gli forò uno pneumatico, costringendolo a una fermata ai box. Mario Andretti, nel tentativo di difendersi da Jean-Pierre Jarier sbagliò anche lui la frenata alla Woodcote, spiattellando le gomme. Ciò costò anche lui una fermata ai box, che lo fece passare dalla decima alla 21esima posizione.
Ora la classifica vedeva in testa Regazzoni, seguito da Pace, Pryce, Lauda, Scheckter e Fittipaldi e Hunt. Le nuovole fecero capolino sul circuito, annunciando pioggia. Al giro 16, intanto, Pryce passò Pace e si installò in seconda posizione. Al 18esimo giro un primo scroscio d'acqua colpì la zona delle curve Club e Stowe. La situazione non venne segnalata a Regazzoni, che si girò alla Stowe, toccò le barriere, ripartì, ma dovette fermarsi ai box per sostituire le gomme e l’alettone posteriore. L'elvetico ripartì ventunesimo.



Jody Scheckter invece sfruttò bene l'arrivo della pioggia, passando sia Lauda che Pace che Pryce nel volgere di pochi giri, portandosi in prima posizione. Al 22esimo sia Niki Lauda che Scheckter andarono ai box per montare gomme da bagnato. Alla Scuderia Ferrari però non fissarono bene lo pneumatico che subì così una foratura lenta che costrinse l'austriaco a un nuovo stop il giro successivo. Ora la classifica veniva guidata da Pace, seguito da Emerson Fittipaldi e James Hunt.
I tre di testa decisero di non cambiare le coperture, ma dalla retrovie rispuntò velocissimo Scheckter che riuscì a riprendersi la testa della gara, con una serie di sorpassi. Fittipaldi, nel tentativo di resistere al sudafricano, sbagliò frenata e perse due posizioni. Ora dietro a Scheckter si trovava Pace, seguito da James Hunt, Jochen Mass e Fittipaldi. Anche Pace fu autore di un errore di guida che consentì il sorpasso sia a Hunt che Mass.
La pioggia però era cessata, le traiettorie si erano asciugate, tanto che Mario Andretti decise di montare nuovamente le gomme slick. Nei giri seguenti Mass passò Hunt e Fittipaldi fece lo stesso con Pace. Al 30esimo giro Jean-Pierre Jarier, che montava gomme da bagnato, superò ben quattro piloti (Pace, Fittipaldi, Hunt e Mass) portandosi addirittura secondo, dietro al solo Jody Scheckter. Col pit stop di quest'ultimo Jarier trovò la cima della classifica. Ciò per due giri: infatti al giro 35 anche Jarier andò al cambiogomme, dando il via libera a James Hunt.
Dietro all'inglese della Hesketh si trovavano ora Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, Jean-Pierre Jarier, Jody Scheckter, Jochen Mass, Mark Donohue e Vittorio Brambilla. Al giro 36 Mass fu autore di un testacoda che lo relegò in ottava posizione, mentre Scheckter passò Jarier che, poco dopo, fu anch'esso autore di un errore, che dette via libera a Mark Donohue e Vittorio Brambilla (ora quinto e sesto rispettivamente).
Hunt manterrà la testa della gara fino al giro 42, quando la rottura di uno scarico fece perdere potenza alla sua monoposto che verrà passata da quella di Fittipaldi. Nello stesso giro Brambilla sfruttò un errore di Donohue, ponendosi in quinta posizione. Un giro seguente anche Pace passò Hunt, sempre in difficoltà. Al 51esimo girò fu il turno di Jody Scheckter nel passare Hunt. Brambilla "restituì", di fatto, la posizione a Mark Donohue, con un errore in fase di doppiaggio.
Attorno al 55esimo giro la pioggia fece la sua ricomparsa sul tracciato, tanto che Emerson Fittipaldi decise di rientrare ai box per montare nuovamente le gomme da bagnato. La curva Club divenne un vero e proprio "cimitero" di vetture in cui andarono a sbattere, uno dopo l'altro, Pace, Jody Scheckter, John Nicholson, Brian Henton, Dave Morgan, James Hunt e Wilson Fittipaldi. Questa situazione fu estremamente pericolosa per i commissari che non potevano intervenire in sicurezza per aiutare i piloti a uscire dalle vetture, rischiando di essere investiti da qualche altra monoposto. Anche alla Stowe si verificò una situazione simile, con le uscite di pista di Donohue, Mass, Watson e Depailler.
La direzione di gara decise di sospendere la gara. Vincitore fu Emerson Fittipaldi, per la 14esima e ultima volta in una gara del mondiale, classificato, con un giro di vantaggio, su Carlos Pace e Jody Scheckter.


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Messaggioda luca lazzarato » 20/04/2014 - 18:22

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Gran Premio di Monaco 1975

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Data 11 maggio 1975
Nome ufficiale XXXIII Grand Prix Automobile de Monaco
Circuito Montecarlo
Percorso 3,278 km
Circuito cittadino
Distanza 75[1] giri, 245,850 km
Clima Piovoso poi asciutto

Qualifiche

Al giovedì John Watson e Clay Regazzoni si scontrarono durante le prove: la Ferrari del ticinese andò in testacoda alla Piscine, rimanendo col muso nel senso opposto a quello del tracciato; la Surtees del britannico, per evitare l'urto frenò bruscamente, ma la vettura passò sopra l'alettone della vettura di Regazzoni prima di sbattere contro le barriere.

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Anche Lauda, sempre al giovedì, fu autore di un incidente alle Piscine, a causa di un piede incastrato nella pedaliera. Alla Surtees venne ordinato di togliere dalla vettura delle scritte favorevoli all'integrazione europea.

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Per l'ultima volta Graham Hill tentò di qualificarsi ma senza successo: il 5 volte vincitore di Monaco non ce la fece per soli 0,37 secondi. Niki Lauda, su Ferrari, ottenne la seconda pole position di fila (e seconda di fila anche a Monaco, dopo la pole del 1974), ma la vera sorpresa fu la prima fila di Tom Pryce, sulla Shadow; Pryce, solo 12 mesi prima era stato considerato troppo inesperto per poter gareggiare a questi livelli. Jean-Pierre Jarier, sempre sulla Shadow, e Ronnie Peterson, su Lotus, componsero la seconda fila.

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Mark Donohue fu autore di un incidente alla Santa Devota, con la vettura che andò a sbattere contro il guard-rail a 160 km/h. La vettura subì un principio d'incendio.

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La gru, sollevandola dal tracciato, colpì un palo dell'illuminazione pubblica, tanto che le prove furono interrotte per mezz'ora.

GARA

La gara inizia sotto la pioggia, tanto che tutti i piloti montano gomme per il bagnato. Lauda è veloce alla partenza, mentre Pryce sconta un'indecisione al via ed è passato da Jarier; il francese presto cerca di passare anche Lauda ma va a sbattere contro le barriere della curva del Tabaccaio; la vettura è danneggiata tanto che sarà costretto subito al ritiro. Peterson è perciò secondo seguito da Pryce, poi da Vittorio Brambilla. Regazzoni si ferma a cambiare gli pneumatici e il musetto così come James Hunt che si ferma per montare le slick, cercando di sfruttare una pista via via più asciutta. Tuttavia il suo team pasticcia con il cambio delle ruote, facendogli perdere troppo tempo ai box.

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Le possibilità di vittoria per Ronnie Peterson vanno in fumo al pit stop a causa di un dado della ruota che finisce sotto la vettura. Tom Pryce è costretto ai box a cambiare musetto, cosicché Niki Lauda si trova in testa con un margine di 15 secondi sulla coppia brasiliana formata da Emerson Fittipaldi e Carlos Pace. Molti incidenti caratterizzano la gara:Jochen Mass e James Hunt tamponano al Mirabeau, e Patrick Depailler viene coinvolto anch'esso nel loro incidente; l'altro ferrarista Clay Regazzoni va a sbattere alla chicane e riporta danni alla vettura; John Watson va in testacoda e blocca il motore della monoposto; Pryce colpisce le barriere ed è costretto al ritiro; Mario Andretti con la macchina a fuoco rientra ai box; Mark Donohue colpisce anch'esso i guardrail, mentre Alan Jones perde una ruota.



Negli ultimi giri la vettura di Lauda soffre per un calo di pressione dell'olio favorendo così il riavvicinamento di Fittipaldi. A 3 giri dal termine il gap è di soli 2,75 secondi, ma il raggiungimento delle 2 ore di gara porta all'interruzione del grand prix, permettendo a Lauda di portare a casa la prima vittoria stagionale per lui e la Ferrari. Dopo vent'anni il Cavallino ritorna sul podio più alto del circuito monegasco.

Campionato più che mai incerto con 5 piloti che hanno vinto le prime cinque prove.

Classifica finale

1 12 Austria Niki Lauda Italia Ferrari 75 2:01'21"31 1 9
2 1 Brasile Emerson Fittipaldi Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 75 + 2"78 9 6
3 8 Brasile Carlos Pace Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 75 + 17"81 8 4
4 5 Svezia Ronnie Peterson Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 75 + 38"45 4 3
5 4 Francia Patrick Depailler Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 75 + 40"86 12 2
6 2 Germania Jochen Mass Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 75 + 42"07 15 1
7 3 Flag of South Africa 1928-1994.svg Jody Scheckter Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 74 + 1 Giro 7
8 6 Belgio Jacky Ickx Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 74 + 1 Giro 14
9 7 Argentina Carlos Reutemann Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 73 + 2 Giri 10
Rit 28 Stati Uniti Mark Donohue Stati Uniti Penske-Ford Cosworth 66 Incidente 16
Rit 24 Regno Unito James Hunt Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth 63 Incidente 11
Rit 26 Australia Alan Jones Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth 61 Ruota 18
Rit 9 Italia Vittorio Brambilla Regno Unito March-Ford Cosworth 48 Incidente 5
Rit 16 Regno Unito Tom Pryce Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 39 Incidente 2
Rit 11 Svizzera Clay Regazzoni Italia Ferrari 36 Incidente 17
Rit 18 Regno Unito John Watson Regno Unito Surtees-Ford Cosworth 36 Testacoda 6
Rit 27 Stati Uniti Mario Andretti Stati Uniti Parnelli-Ford Cosworth 9 Perdita d’olio 13
Rit 17 Francia Jean-Pierre Jarier Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 0 Incidente 3
NQ 21 Francia Jacques Laffite Regno Unito Williams-Ford Cosworth
NQ 20 Italia Arturo Merzario Regno Unito Williams-Ford Cosworth
NQ 23 Regno Unito Graham Hill Regno Unito Hill-Ford Cosworth
NQ 14 Regno Unito Bob Evans Regno Unito BRM
NQ 31 Paesi Bassi Roelof Wunderink Regno Unito Ensign-Ford Cosworth
NQ 25 Svezia Torsten Palm Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth
NQ 10 Italia Lella Lombardi Regno Unito March-Ford Cosworth
NQ 30 Brasile Wilson Fittipaldi Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth
NA 19 Francia Henri Pescarolo Regno Unito Surtees-Ford Cosworth Non presente
NA 22 Francia François Migault Regno Unito Lola-Ford Cosworth Non presente
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luca lazzarato
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Messaggioda luca lazzarato » 05/05/2014 - 02:49

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1971 German Grand Prix

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German GP
Nurburgring
August 1, 1971

12 Laps, 22.835 km

Dopo un anno di distanza a Hockenheim, il Gran Premio di Germania fu restituito al Nurburgring dove la pista era stata riasfaltata, area di run-off supplementare era stata creata, ed erano state installate barriere protettive.

Manca dalla pista Jean-Pierre Beltoise che ha avuto un ulteriore periodo di sospensione della patente per aver provocato l'incidente a Buenos Aires nel mese di gennaio, che era costata la vita di Ignazio Giunti . Egli non è stato sostituito. Vic Elford riapparve come al volante di una BRM (che sostituisce Pedro Rodriguez , che era stato ucciso qualche settimana prima in un incidente sportiva). Ferrari era di nuovo le tre vetture di nuovo con Mario Andretti non avere alcun impegno USAC che week-end.

Qualificazioni provocato Jackie Stewart pole position per la Tyrrell con Jacky Ickx fianco fianco a lui in prima fila nella sua Ferrari. Jo Siffert ( BRM ) e Clay Regazzoni (Ferrari) erano in fila due con Francois Cevert ( Tyrrell ) e Denny Hulme (McLaren) in terza fila. La top 10 è stata completata da Ronnie Peterson (marzo), Emerson Fittipaldi ( Lotus ), Tim Schenken (Brabham) e Henri Pescarolo (Frank Williams marzo).

Un uomo che non è riuscito a qualificarsi era ragazzo F1 nuovo Helmut Marko dall'Austria che correva in Jo Bonnier s 'vecchia McLaren. Cadde con la squadra quando la vettura a corto di carburante nel primo giro fuori dai box.



C'era una folla enorme per la gara di Domenica e come Graham Hill (Brabham) e Reine Wisell ( Lotus ), entrambi i problemi a mano prima dell'inizio solo 20 vetture schierate sulla griglia di partenza. Ickx ha preso il comando dalla Stewart, ma la Tyrrell era presto di nuovo di nuovo avanti e tirando fuori dal resto con Ickx inseguita da Regazzoni, Hulme, Siffert, Peterson e Cevert.

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Al secondo giro Ickx scorporata all'angolo Wippermann e Regazzoni andò via mentre cercava di evitare il suo compagno di squadra. Questo ha lasciato Stewart con un grande vantaggio su Siffert (che aveva superato Hulme). Regazzoni rientrato in terza e Peterson (che aveva anche superato Hulme) era quarto. La McLaren conducente presto cadde dietro Andretti e Cevert, e la Tyrrell conducente presto superato la Ferrari così è stato fino al quinto posto. Nei giri successivi Cevert era l'uomo a guardare come ha superato Peterson, Siffert (che ben presto abbandonato dietro Regazzoni) e poi Regazzoni se stesso. Successivamente l'ordine è rimasto stabile sul davanti con una Tyrrell 1-2 il risultato. Regazzoni è terzo con Andretti cattura e passando Peterson per il quarto.

Traduzione Google.
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Messaggioda luca lazzarato » 10/05/2014 - 02:49

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Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Ovest 1977

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CIRCUIT MAP

a temperatura dell'aria era di ben 38 °C alla partenza. Al semaforo, Jody Scheckter partì bene dalla seconda fila, superando sia Niki Lauda che Mario Andretti, e passò primo alla prima curva, seguito da Lauda. Carlos Reutemann fu anch'esso protagonista di una buona partenza e si mise subito alle spalle di Andretti. La staccata dell'argentino fu però troppo lunga alla curva 1, uscì largo e venne così sfilato da tutta la compagnia. Andretti evitò il tamponamento con il ferrarista e si accodò ai primi due. La manovra dell'argentino gettò però lo scompiglio fra le vetture che seguivano.

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James Hunt colpì con la posteriore destra di John Watson con la sua anteriore sinistra, la sua vettura venne sollevata da terra, tanto da mostrare tutto il suo fondo a Watson. Ricadendo, fu sfiorato da Reutemann e finì sulla via di fuga. Hunt fu capace di tornare ai box e, sebbene la sospensione fosse danneggiata, proseguì e finì col perdere la zona punti per soli due secondi.

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Al termine del primo giro, dietro al trio composto da Jody Scheckter, Mario Andretti e Niki Lauda, si trovarono Jacques Laffite, John Watson, Emerson Fittipaldi, Jean-Pierre Jarier e Alan Jones e Patrick Depailler. Nel corso del secondo giro Jarier venne passato sia da Jones che da Depailler.

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I tre battistrada, Scheckter, Andretti e Lauda continuarono la battaglia ingaggiata già nelle prove, con il sudafricano che guidava con un vantaggio di un secondo e sette decimi dopo 3 tornate. Al quarto giro Lauda pressò Andretti e tentò di passarlo al hairpin, al termine del lungo rettilineo. L'austriaco bloccò le ruote nel tentativo di passare Andretti ma finì per colpire la vettura dell'italo-americano. La Ferrari dell'austriaco subì così dei danni: Lauda soffrirà di vibrazioni per tutto l'arco della gara. Nel giro 3, intanto, Watson si era installato al quarto posto, dopo un sorpasso su Laffite. Tre giri dopo Depailler passò anche Emerson Fittipaldi, e si posizionò al sesto posto.
Jody Scheckter mantenne un piccolo margine rispetto ad Andretti e Lauda; dopo 25 giri, Andretti era a 2"5 mentre Lauda a 4 secondi. Sebbene spesso debbano affrontare dei doppiaggi, i tre non perdono mai contatto fra loro per più di mezzo giro. Il circuito di Long Beach non richiedeva particolare capacità aerodinamica, e la nuova Lotus, con il suo buon profilo aerodinamico, non poteva raggiungere la velocità della Wolf sul rettilineo; Andretti così si avvicinava nelle curve ma non trovava il modo di passare il sudafricano.

Mario Andretti affermò qualche tempo dopo:

« Mi stavo preparando per un sorpasso in stile banzai. Avevo il bisogno di scalare dalla quinta alla prima marcia per poterlo fare e, considerando i tipi di cambio dell'epoca, avrei potuto forse provarci per una o due volte prima di riuscire. Il mio obiettivo era di provarci se fossi stato in buona posizione verso la fine della gara. Poi vidi che mancava una marcia e, ovviamente, aveva una gomma che si stava lentamente afflosciando. »
Al diciassettesimo giro, Watson, quarto, perse diverse posizioni, finendo fuori dalla zona dei punti. Pochi giri dopo Alan Jones passava Fittipaldi, entrando in zona punti. La classifica vedeva, dietro a Scheckter-Andretti-Lauda, Jacques Laffite, Patrick Depailler, Alan Jones, Emerson Fittipaldi, Gunnar Nilsson, Jean-Pierre Jarier e Ronnie Peterson.

Le posizioni rimasero immutate per diversi giri, fino al giro 40, quando Jones fu costretto al ritiro per un guasto al cambio. nel frattempo James Hunt stava compiendo una poderosa rimonta che lo portò in nona posizione.
Al giro 58, il tempo sul giro di Scheckter improvvisamente aumentò di due secondi, e quando passò davanti ai box, il sudafricano indicò la anteriore destra, che si stava lentamente desciappando. Scheckter decise di non cambiarla e guidare più velocemente che poteva. Per 18 giri, Scheckter ingaggiò una disperata battaglia con Mario Andretti che tentava di sorpassarlo mentre la gomma stava ormai cedendo.
Jody Scheckter dichiaro:
« Non si stava afflosciando del tutto, in quanto solo il lato sinistro e non quello destro stava cedendo, ma non era sul punto di cedere così presto in quanto il punto di frenata e quello di svolta della curva coincidevano. »
Al giro 77, Mario Andretti infine superò la Wolf all'hairpin. Lauda, al termine del gran premio, accusò Andretti di aver passato il sudafricano in regime di bandiere gialle.



« Fu uno dei momenti più belli della mia carriera, più soddisfacente della vittoria a Indianapolis e fu molto gratificante vedere quante persone tifavano per me. La vettura rimase perfettamente bilanciata per tutta la gara e i freni si comportarono ottimamente. Lo sorpassai chiaramente. Per me fu una cosa soddisfacente come una vittoria. Jody ha cercato di affermare che l'unica ragione per cui riuscii a passarlo fu il desciappamento della ruota; ma avrebbe dovuto avere molto fumo e sbandare molto, ma così non fu. Fu una bella, e molto soddisfacente, vittoria. »
Niki Lauda recuperava oltre un secondo ai rivali in lotta, e nel settantottesimo giro superò anch'egli Scheckter, portandosi a meno di un secondo da Andretti. Mario Andretti però riesce a spuntarla anche se solo con 77 centesimi sul ferrarista. Scheckter fu comunque terzo, mentre quarto fu Patrick Depailler sulla Tyrrell che sfruttò il ritiro di Jacques Laffite, al giro 78, per un guasto al cambio.

Per la prima volta un pilota statunitense vinse la gara di casa (escluse le edizioni della 500 Miglia di Indianapolis valide per il mondiale); fu anche la prima di una vettura che sfruttava l'effetto suolo, la Lotus 78
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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 08/07/2014 - 02:57

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GP Francia 1970

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Il Gran Premio di Francia 1970, LVI Grand Prix de France e sesta gara del campionato di Formula 1 del 1970, si è svolto il 5 luglio sul Circuito di Clermont-Ferrand ed è stato vinto da Jochen Rindt su Lotus-Ford Cosworth.

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Re: Quei favolosi anni 70

Messaggioda luca lazzarato » 16/07/2014 - 14:42

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1970 Gran Premio del Messico

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CIRCUIT MAPS



1970 Gran Premio del Messico Formula Uno fu disputato a Città del Messico il 25 ottobre 1970. Era la 13 gara di quel campionato e ultima della stagione 1970
L'immensa folla di 200.000 presenti si dimostrò quasi incontrollabile e gli organizzatori furono sul punto di annullare la manifestazione . Erano stipati davanti ai guard-rail, seduti a bordo pista e sulla pista stessa. Nonostante gli appelli appassionati di Jackie Stewart e l'eroe locale Pedro Rodríguez a non accalcarsi furono ignorati.

Race results

1 Jacky Ickx Ferrari 1:53:28.36 = 1771.847 km/h
2 Gianclaudio Regazzoni Ferrari - 00:45.06*
3 Denny Hulme McLaren-Ford - 00:45.57
4 Chris Amon March-Ford - 00:46.65
5 Jean-Pierre Beltoise Matra-Simca - 00:49.71
6 Pedro Rodriguez B.R.M. - 01:24.76
7 Jackie Oliver B.R.M. - 1 lap
8 John Surtees Surtees-Ford - 1 lap
9 Henri Pescarolo Matra-Simca - 4 laps

Not Classified:
Reine Wisell Lotus-Ford - 9 laps

Fastest Lap: Gianclaudio Regazzoni, Ferrari, 1.32:2 = 166.514 km/h on lap 75


Did Not Finish
Jack Brabham Brabham-Ford 53 laps Engine
Jackie Stewart Tyrrell-Ford 34 laps Front Suspension
Peter Gethin McLaren-Ford 28 laps Engine
Rolf Stommelen Brabham-Ford 16 laps Fuel System
Francois Cevert March-Ford 9 laps Engine
Graham Hill Lotus-Ford 5 laps Overheating
Jo Siffert March-Ford 4 laps Engine
Emerson Fittipaldi Lotus-Ford 2 laps Engine
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