Armstrong Siddeley

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Armstrong Siddeley

Messaggioda jaguarista » 18/10/2006 - 15:47

La Armstrong Siddeley nacque nel 1919 a Coventry. Il primo modello aveva una cilindrata di cinque litri e nacque per fare concorrenza a Rolls Royce, Daimler e Bentley. Nel 1933 vide la luce la "Special", ma solo nel dopoguerra furono lanciati i modelli a più larga diffusione. Nel 1945 nacquero la "Lancaster" e la "Hurricane" con motore di due litri da 70 CV. Nel 1946 fu lanciata la "Typhoon", su meccanica "Lancaster". La "Whitley", di 2,3 litri di cilindrata, è del 1949 mentre nel 1952 fu presentata la "Sapphire" che, equipaggiata in origine con un sei cilindri in linea di 3,4 litri, diventerà il modello più famoso della marca. Nel 1955, la casa lanciò la "234"-"236" con due motori di 2,3 litri, un quattro cilindri da 120 CV di potenza e un più tranquillo sei cilindri. La storia della Armstrong si chiuse due anni dopo la presentazione della "Star Sapphire", avvenuta nel 1958, per il calo sempre più consistente delle vendite, dovuto tra l'altro al sempre maggior successo della Jaguar.

L'Armstrong Siddeley "Star Sapphire" fu costruita in appena 902 esemplari dal 1958 al 1960. Dopo questa data, la Casa inglese, fondata nel 1919, chiuse i battenti. La vettura si distingue per la notevole silenziosità in marcia, tipica delle vetture di lusso, nonostante fosse venduta a un prezzo inferiore a quello di altre blasonate concorrenti.

L'auto, derivata dalla "346 Sapphire" di cui mantiene la carrozzeria, è dotata di un motore sei cilindri di 4 litri con cambio automatico, freni a disco e impianto di riscaldamento separato per i passeggeri posteriori. Gli ampi parafanghi e la coda sfuggente ricordano alcune Bentley o Daimler, così come l'interno, dove abbondano radica e pelle. Lo spazio è abbondante, ma non come le dimensioni esterne (la lunghezza è di quasi cinque metri) potrebbero lasciar presupporre.

Su strada, la "Star Sapphire" è in grado di toccare le 100 miglia orarie (160 km/h). Nonostante il peso elevato e la poco efficiente profilatura aerodinamica, la vettura regala grandi soddisfazioni a chi la guida, con eccellenti riprese e buone accelerazioni. Lo sterzo, servoassistito, è leggero in manovra e non perde eccessivamente sensibilità con l'aumentare della velocità. Ma forse il lato migliore sono i quattro freni a disco che pongono questo modello una spanna sopra le rivali dell'epoca. Il difetto peggiore è il consumo: una media di 5-6 km/litro è difficile da ottenere e, con una guida sportiva, si può scendere a 3. Di conseguenza, l'autonomia è, spesso, limitata a soli 250 km.

Motore: anteriore sei cilindri in linea, alesaggio x corsa 97x90 mm, cilindrata 3990 cm3, potenza 165 CV DIN a 4250 giri/min, rapporto di compressione 7,5:1, valvole in testa, alimentazione con due carburatori Stromberg DAV 42, impianto elettrico 12V, raffreddamento ad acqua.

Trasmissione: trazione posteriore, cambio automatico Borg-Warner a tre rapporti, comando al volante, pneumatici 6.70-16.

Corpo vettura: berlina quattro porte, 5-6 posti, sospensioni anteriori indipendenti, sospensioni posteriori ad assale rigido, freni a disco, sterzo servoassistito, capacità serbatoio carburante 73 litri.

Dimensioni e peso: passo 2920 mm, lunghezza 4927 mm, larghezza 1880 mm, altezza 1575 mm, peso a vuoto 1803 kg.

Prestazioni: velocità 160 km/h, consumo medio 18 litri per 100 km.

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